AL MOTOR SHOW ABBIAMO INCONTRATO FRANCESCO GUCCINI:
“CHE EMOZIONE LA PRIMA VOLTA CHE SONO SALITO SU DI UNA MOTO. ERA DELLA POLIZIA STRADALE!”
Francesco Guccini non ha bisogno di presentazioni, non fosse altro perché con le sue canzoni - dalla critica definite vere e proprie “opere d'arte” - ha cominciato e percorso la sua carriera sempre ai massimi livelli e nella sua terra: la provincia bolognese.
Francesco, qual è il tuo rapporto con il mondo dell'auto?
“Inesistente. Non ho nemmeno la patente.”
Su di un auto però sarai pure salito…?
“Non tutti lo sanno, ma io sono proprietario di un'automobile, anche se il mio interesse è stato sempre relativamente scarso. Quando l'ho acquistata mi portarono in una concessionaria e cominciarono ad elencarmi le caratteristiche tecniche ed i pregi motoristici. Mentre il venditore parlava, io mi sedetti per capire se ci stavo comodo. Accertato questo, quando il commesso della concessionaria ancora illustrava le doti tecniche dell'auto, mi alzai e dissi che la comperavo perché era comoda, un aspetto che non mi venne descritto. E' stato il massimo del mio interesse…automobilistico.”
Se le cose stanno così, allora non posso chiederti il tuo rapporto con la Polizia Stradale, mi hai chiuso ogni strada…
“Ti sbagli, il legame che mi unisce con le divise azzurre è cominciato molto presto.”
Spiegati meglio.
“Dove abitavo, in provincia di Modena, c'era una caserma della Polizia Stradale e ogni giorno sentivo uscire e rientrare le moto degli agenti. Ero molto piccolo e un giorno mi avvicinai preso da curiosità e non ricordo se l'agente o i miei genitori mi misero sopra una di esse e mi fecero una fotografia. Era la prima volta che salivo su di una motocicletta e fu proprio con una della Polizia Stradale. Che emozione!”.
Una fotografia che spero esista ancora.
“Per la verità è da un po' di tempo che non la vedo, perché con tutti i traslochi che ho fatto di tanto in tanto perdo le cose. Spero di averla ancora rintanata da qualche parte, sarebbe un peccato averla persa.”
Da quando hai cessato la carriera musicale stai scrivendo libri che richiamano alle tradizioni ed ai valori passati. Si tratta di “gialli” dove i protagonisti sono sempre operatori delle forze di polizia.
“In effetti ai tempi del maresciallo Santovito, uno dei miei personaggi, si descrive la vita come era una volta, quando tutti ci si conosceva e si sapeva cosa avveniva in un paese di montagna. Oggi, che il protagonista è l'ispettore del Corpo Forestale dello Stato, Marco Gherardini, descrivo ciò che è diventato il nostro Appennino: in decadenza, a tratti abbandonato, con i boschi non curati ed i campi incolti. Però è vero, rimane sottinteso il senso dell'antico e di certi valori come la capacità di vivere con sobrietà e senza eccessi di sorta.“
Dopo un maresciallo dei Carabinieri ed un ispettore della Forestale, possiamo sperare che uno dei prossimi protagonisti dei tuoi gialli sia un appartenete alla Polizia di Stato?
“La scelta dell'eroe che svela e risolve i misteri non è mai casuale ed è preceduta da un lavoro di raccolta di informazioni e della documentazione necessaria a capire in quale ambito professionale ci si muove. Mi servirebbe qualche buona anima che mi descriva bene il lavoro della polizia…”.
Credo non sia una difficoltà trovarla. Veniamo ai giorni nostri, perché sulle strade tanti giovani non comprendono i rischi che si corrono e che sono stati ben rappresentati anche da una tua celebre canzone, che hai scritto in memoria di un'amica che perse la vita proprio in un incidente stradale?
“Quando si è giovani ci si sente pieni di forze ed immortali, si va allo sbaraglio perché si ama il dinamismo e dunque anche la velocità e magari un giovane neopatentato ancora non comprende quanta esperienza occorre per evitare che accadano certi fatti. Poi non dimentichiamo che le automobili sono diventate leggere e potenti e non credo sia tanto semplice poterle governare.”
Francesco Guccini con Marino Bartoletti e la dott.ssa Paola Aulizio del Compartimento di Bologna
con gli altri funzionari il personale della Stradale allo stand
Come porresti rimedio?
“Non sono così esperto, ma credo che l'educazione stradale diffusa nelle scuole e il ribadire a più livelli questi concetti, possa essere davvero utile per aumentare la consapevolezza dei pericoli della strada. La vita è un bene prezioso e ci è concessa una sola volta, meglio non sprecarla.”
Certo, proprio come dice una delle tue canzoni. Francesco potremmo “correre il rischio” di ritrovarti su di un palco con una chitarra in mano?
“No, perché nella vita bisogna anche sapere dire basta e io l'ho detto in un momento tutto sommato favorevole e di successo. Inoltre mi era diventato impossibile far uscire le canzoni con la cadenza necessaria a chi ti ascolta e si aspetta sempre cose nuove. Infine, un particolare non indifferente: ho cominciato a fare fatica a stare su di un palco per un paio di ore e anche più. Meglio stare seduti davanti una scrivania, dove puoi ugualmente vivere momenti appassionante e grandi soddisfazioni mentre scrivi un libro.”
Nessun ripensamento, nostalgia o voglia di tornare indietro?”
“Quando si fanno scelte di questo tipo non ci devono essere ripensamenti. Si compie una scelta e quella dev'essere, un poco come succede a chi svolge il suo servizio sulla strada e compie il suo dovere a favore dei cittadini.”
Grazie Francesco, un augurio che noi donne e uomini della Polizia Stradale ci teniamo stretto nel cuore.
Roberto Rocchi
Abbiamo incontrato il grande cantautore e scrittore Francesco Guccini al Motor Show e ci ha raccontato il suo rapporto con l’auto (ma non ha mai conseguito la patente) e il suo emozionante incontro da bambino con la Polizia Stradale (ASAPS)