Mercoledì 17 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 18/12/2014

La proposta: Ritiriamo la patente a chi ha 80 anni

Il comandante dei vigili dell’Aquila lancia la proposta dopo la serie di incidenti. L’alternativa? Limitazioni circoscritte
Il comandante Ernesto Grippo

L’AQUILA. «Fosse per me, affronterei la problematica degli anziani alla guida in un modo semplice: patente ritirata al compimento dell’ottantesimo compleanno». Il comandante dei vigili urbani dell’Aquila, Ernesto Grippo, è consapevole di gettare in pasto all’opinione pubblica una proposta che sa di provocazione. D’altro canto, la questione degli anziani al volante rappresenta un aspetto da tenere sotto controllo.

Nel 2012 sono calati i decessi per tutte le categorie d'età, tranne per chi ha 80-84 anni, +14 per cento rispetto al 2011, e per chi ne ha tra gli 85 e gli 89, per i quali sono aumentati del 25 per cento.

Qualche giorno fa, proprio all’Aquila, lo schianto di una Fiat Punto contro la vetrina dei locali del Centro unico di prenotazione (Cup) ha fatto tornare questo tema di stretta attualità. Alla guida c’era un ex dipendente Asl di 84 anni. Un incidente analogo, nel 2011 costò la vita a una donna a Velletri, travolta da un Suv all’interno di una banca. Quello stesso anno, a Carpi (Modena), tre anziani su una panchina furono travolti e uccisi da una 73enne. Per non parlare delle volte, anche sull’Asse attrezzato Chieti-Pescara, che alcuni anziani imboccano contromano con conseguenze anche drammatiche.


Il recente incidente all’Aquila

Ma quella del comandante Grippo - che è in procinto di traferirsi alla Regione – è tutt’altro che una crociata contro gli ottuagenari. «Mi rendo conto che la casistica degli incidenti è la più varia», spiega, «e spesso le distrazioni dei giovani al telefonino o l’abuso di alcol producono danni ben più evidenti. Tuttavia, con l’avanzare degli anni entrano in scena problematiche che non sono affrontate allo stato attuale. Il medico curante può valutare l’idoneità fisica, ma difficilmente riesce a indagare l’aspetto psicologico. E poi con l’età i tempi di reazione aumentano...».

Sotto ai 50 anni la patente va rinnovata ogni dieci anni, presentandosi per la visita al medico abilitato della Asl, dell'Aci o delle forze dell’ordine. Oltre il 70esimo anno il rinnovo è obbligatorio ogni 3 anni, per gli over 80 ogni due.

Le modalità sono identiche. Niente commissione medica a meno che l'automobilista non sia affetto da qualche malattia particolare, tipo diabete, epilessia o cardiopatia: in quel caso la durata della validità può essere limitata, come ricorda Danilo Palmieri della Asl.

«Da parte nostra l’unico strumento che abbiamo è quello di potenziare i controlli in strada», ricorda Grippo, «quest’anno all’Aquila abbiamo sanzionato 47 automobilisti con patenti scadute o addirittura senza patente, un numero importante se confrontato alle 12 sanzioni analoghe nel 2013 o alle 2-3 annue tra il 2005 e il 2007. In qualche caso possiamo chiedere la revisione della patente, ma devono esserci parametri oggettivi o un incidente la cui dinamica dimostri una condizione psicofisica alterata».

Ma il problema è un altro: «Come si fa a convincere a mollare la patente dopo una certa età le generazioni abituate a guidare da quando hanno 18 anni?», valuta Giordano Biserni, dell'associazione Amici Polizia Stradale. «Stiamo parlando di persone che hanno abitudini e aspettative consolidate. L’unica possibilità sarebbe di limitare la validità della patente non solo nel tempo, ma anche nello spazio. Si può chiedere a un ultraottantenne di rinunciare a guidare di notte o in autostrada, oppure di limitarsi a usare l’auto all’interno della provincia, con strade che conosce per andare, ad esempio, al supermercato».

 

di Fabio Iuliano
da ilcentro.gelocal.it


Nell’articolo il parere del presidente dell’ASAPS Giordano Biserni:
«Come si fa a convincere a mollare la patente dopo una certa età le generazioni abituate a guidare da quando hanno 18 anni?», valuta Giordano Biserni, dell'associazione Amici Polizia Stradale. «Stiamo parlando di persone che hanno abitudini e aspettative consolidate. L’unica possibilità sarebbe di limitare la validità della patente non solo nel tempo, ma anche nello spazio. Si può chiedere a un ultraottantenne di rinunciare a guidare di notte o in autostrada, oppure di limitarsi a usare l’auto all’interno della provincia, con strade che conosce per andare, ad esempio, al supermercato»
.

 

Giovedì, 18 Dicembre 2014
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK