Vicenza
Per sfuggire a una pattuglia della Polizia Stradale di Vicenza
percorre due chilometri contromano in scooter sulla corsia d’emergenza
dell’A4. La sua folle corsa termina quando col suo Skipper Piaggio
125 si schianta contro un camion fra i caselli di Grisignano
e Vicenza Est. L’autostrada va in tilt: il traffico è
paralizzato verso Milano per quasi un’ora con code chilometriche.
La situazione comincerà a tornare normale solo dopo le
16.30.
Per lo scooterista non c’è nulla da fare: l’impatto con
lo Scania condotta da Janos Tandari, romeno di 55 anni da poco
residente nella città del Palladio, è devastante,
tale persino da rendere irriconoscibile quel corpo inerte sull’asfalto.
E comincia il giallo sull’identità della vittima: non
ha documenti. O meglio ne ha troppi. L’unico dato certo è
la targa del motociclo: risulta intestato a Kristian Dandrea,
operaio trentenne di Cortina d’Ampezzo, residente a Torrebelvicino,
nell’Altovicentino. Divide la camera presa in affitto nell’abitazione
di Maria Bertoldi in via Pascoli 44, con un amico, Enrico Bortolami,
trentanovenne padovano. Nel borsello volato a una decina di
metri di distanza ci sono delle carte riconducibili a quest’ultimo.
La Polstrada attiva i carabinieri del comune di residenza dei
due, ma non si riesce a rintracciare o l’uno o l’altro per dare
finalmente un nome alla salma trasportata nella cella mortuaria
dell’ospedale San Bortolo. L’incertezza perdura fino a tarda
sera.
Intanto si ricostruisce la dinamica di un incidente così
assurdo.
La vittima molto probabilmente stacca il biglietto d’entrata
al casello di Padova Ovest, direzione Milano, e subito si fa
notare per una guida alquanto spericolata con sorpassi al limite
dell’azzardo. Ma cosa ci fa uno scooter 125 in autostrada? Alle
sue spalle sopraggiunge una pattuglia della polizia stradale
del capoluogo berico che proprio in quel momento sta rientrando
e non può non vedere le prodezze alquanto pericolose
del centauro. Lo affiancano e gli intimano di accostare e di
fermarsi. L’uomo da quanto si è potuto ricostruire, finge
di rallentare. Invece effettua una repentina inversione di marcia
e tenta di scappare in contromano lungo la corsia di emergenza.
Stessa manovra, ma con la sufficiente e doverosa prudenza, la
effettua anche l’auto della polizia, con tutti i dispositivi
d’allarme in funzione, che però procede a velocità
piuttosto moderata per non esporre a inutili rischi i veicoli
in transito. Improvvisamente accade l’irreparabile. Il fuggitivo
forse tenta l’ultimo azzardo con un dribbling fra i mezzi che
stanno occupando le tre corsie di marcia, oppure semplicemente
sbanda andando a scontrarsi col pesante automezzo.
Il magistrato di turno, Monica Mazza, ha incaricato l’anatomopatologo
Andrea Galassi di effettuare i prelievi del sangue per accertare
l’eventuale assunzione di alcol o di stupefacenti. Non si esclude
che la vittima avesse il timore della contravvenzione per essere
entrato in autostrada con un veicolo non autorizzato: la cilindrata
minima consentita per le due ruote, infatti, è la 150.
Per questa violazione avrebbe dovuto pagare una multa di 35
euro.