Alla guida con droga nel sangue: assolto
Era stato sorpreso dagli agenti della polizia stradale con sostanze stupefacenti nel sangue il 25 ottobre 2011 a Bussolengo dopo un incidente tra quattro auto. E era stato aperto un procedimento con l'accusa di guida sotto l'effetto di droghe. Per S.D.V., 31 anni, però, la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi seppur a più di tre anni dai fatti: il giudice Marzio Bruno Guidorizzi l'ha assolto perchè il fatto non sussiste. Il motivo? Gli esami del sangue non potevano confermare se il trentunenne, difeso dagli avvocati Maurizio Milan e Mirko Zambaldi, aveva assunto lo stupefacente prima di mettersi in auto o alcuni giorni prima. «Allo stato degli atti», scrive il giudice Guidorizzi, «il mero risultato degli esami ematologici non risulta sufficiente per affermare la penale responsabilità dell'imputato».
È il 25 ottobre 2011 quando quattro auto si scontrano ad un incrocio di Bussolengo. Sul posto, intervengono gli agenti della Polizia stradale che procedono al controllo degli auomobilisti oltre che a rilevare la dinamica dell'incidente.
I poliziotti decidono di chiedere ulteriori accertamenti sanitari nei confronti del trentunenne poi finito sotto processo. Si svolgono così gli esami ed emerge la presenza di tetraidrocannabinoidi nel sangue che confermano l'assunzione di stupefacenti dell'imputato. Il trentunenne è certo del suo stato psico fisico e si sottopone agli esami nell'ospedale di Bussolengo senza alcun problema.
Nel certificato medico del pronto soccorso, emerge anche che «il paziente era vigile, orientato e collaborante». E ancora: «Non si evidenziano deficit nelle funzioni cognitive». Per il giovane e i suoi difensori, si tratta di affermazioni che dimostrano come S.D.V. non è alterato a pochi minuti dall'incidente nel quale, peraltro, era stato tamponato. «Perchè sussista il reato», è il suggello del giudice riportato nella sentenza «è necessario che il soggetto si sia posto alla guida subito dopo l'assunzione dello stupefacente».
Il tribunale si ispira ad un principio consolidato della Corte di cassazione. Gli atti prodotti nel processo, celebratosi alcuni giorni fa, non avrebbero fatte emergere in alcun modo «la sintomatologia di alterazione dovuta ad un recento consumo della sostanza stupefacente», scrive il giudice. E conclude: «La droga potrebbe essere stata assunta in un momento di molto precedente a quello in cui sono stati accertati i fatti». G.CH.
Ancora difficoltà per la validazione dell’uso di sostanze dei conducenti. Il sistema non funziona! (ASAPS)