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Notizie brevi 14/04/2005

Firenze - Ubriaco, alla guida di una motrice, a 120 km/h, forse straniero e con una patente inadeguata, semina il panico in autostrada. Le giovani vite di due ventenni distrutte. È ormai emergenza.

Ubriaco, alla guida di una motrice, a 120 km/h, forse straniero e con una patente inadeguata, semina il panico in autostrada.
Le giovani vite di due ventenni distrutte.
È ormai emergenza.
(ASAPS) – È stato un pomeriggio di terrore puro quello di lunedì, nel tratto dell’Autosole compreso tra il Melarancio e Firenze Certosa. Un pomeriggio di terrore e di sangue, con un 23enne morto ed una ventenne in fin di vita. Una violenza stradale senza ormai alcun limite, innescata da un tremendo cocktail di illeciti, su cui gli uomini della Sottosezione Autostradale di Firenze Nord stanno lavorando senza sosta.
Un trattore stradale, di quelli che per intendersi trainano i semirimorchi fino a 4,62 tonnellate, stava percorrendo la carreggiata sud della A1, ad oltre 120 km orari. Una velocità folle e criminale, che ha sparato il veicolo commerciale fuori della galleria, in un tratto in cui anche i veicoli devono andare più piano, per la conformazione curvilinea dell’arteria e per il traffico sempre intenso di un’autostrada che funge anche da tangenziale cittadina.
Tutti abbiamo ormai nelle orecchie il tormentone di Isoradio, che segnala code tra Certosa e Firenze Sud. Quando la motrice è uscita dalla galleria, si è trovata davanti il traffico bloccato, peraltro segnalato sui pannelli. La frenata ha fatto incuneare il bisonte della strada, che ha caricato con la sua furia assassina le inermi auto in coda.
Ha sbattuto, e poi di traverso è finito sul guardrail centrale, saltando sulla carreggiata opposta. Due auto si sono trovate sulla sua rotta, senza che i due rispettivi conducenti potessero fare alcunché. Una Lancia Lybra resta completamente schiacciata: a bordo una giovane coppia di Castiglione del Lago. Lui, 23 anni, muore dopo l’arrivo in ospedale, mentre la donna, 20 anni da compiere, è ridotta in fin di vita. I primi bollettini parlano si lesioni irreversibili, tra cui l’amputazione di una mano. Quando gli agenti, i vigili del fuoco e i sanitari arrivano, si trovano davanti il cratere di una bomba, con rottami e sangue dappertutto.
Il conducente del veicolo commerciale, sul quale era stato evidentemente manomesso il dispositivo obbligatorio di limitazione della velocità – che il Codice della Strada esige fissato a 80 orari – ha innescato l’incidente a 125 km/h. Si tratta presumibilmente di un giovane albanese, colpito da ordine d’espulsione. Per la sua identificazione si attende una comparazione con la Polizia Scientifica, in attesa che le sue condizioni sanitarie – ora si trova in prognosi riservata – lo consentano.
Fosse lui davvero, oltre che clandestino, non avrebbe nemmeno la patente di guida per guidare un veicolo più grande di un furgone. In più, il suo tasso alcolemico è stato accertato a 1.70: oltre 3 volte il consentito, e questo fa di lui un ubriaco. È questa l’ennesimo attentato, mortale, che sulle strade del nostro paese viene compiuto da conducenti assunti senza scrupolo, in un settore – quello dell’autotrasporto – in cui è stata scatenata da alcuni (ma non da tutti), un’offensiva senza quartiere alla legalità ed alla concorrenza.
In sostanza, gli onesti sono messi a dura prova da chi lavora in nero, da chi assume in nero, da chi decide il destino degli altri affidando un tir ad un ubriaco. Non si può più permettere che un ubriaco a velocità folle, emetta sentenze di condanna a morte inappellabili e immediatamente eseguite. E’ ormai emergenza.(ASAPS)


Giordano Biserni
Presidente Asaps



Giovedì, 14 Aprile 2005
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