La
Fita-Cna: "Dieci giorni di tempo al governo"
Il caro-petrolio ha spinto ancora una la Fita-Cna a chiamare
la categoria dell’autotrasporto alla mobilitazione.
"L’ultimo rincaro del gasolio e la nuova legge sull’autotrasporto
(in vigore dal 25 marzo) non idonea, secondo la categoria,
a risolvere le questioni strutturali legate alle relazioni
contrattuali ed al rapporto di forza esistente sul mercato,
rischiano di dare il colpo di grazia ad un comparto giý
duramente provato dai contraccolpi di una crisi senza precedenti",
sostiene la Fita-Cna, che rappresenta oltre 22 mila aziende
in Italia (8.000 solo in Emilia-Romagna) e che ha indetto
per domani, a Bologna, l’assemblea nazionale di tutti gli
autotrasportatori per decidere quali iniziative di mobilitazione
assumere. "La situazione Ë davvero esplosiva": questo il
giudizio del presidente della Fita-Cna dell’Emilia-Romagna,
Gilberto Piraccini che ha osservato come "per effetto dei
continui rincari del gasolio (l’incremento dal gennaio 2004
ha superato i 22 punti percentuali) oggi per fare un pieno
di 600 litri si spendono ben 80 euro in pi˜. Ormai siamo
a livelli tali che alle nostre imprese converrebbe tener
fermi i propri veicoli per evitare di viaggiare in perdita".
Il caro gasolio Ë ulteriormente aggravato dalla situazione
anomala prodotta sul mercato dei carburanti dalla cosiddetta
"pratica concordata" che le compagnie petrolifere esercitano
in Italia. "In sostanza - ha spiegato Piraccini - le compagnie
procedono ad uno stesso, simultaneo e ripetuto aumento e/o
riduzione dei prezzi, determinando alla fine, un perfetto
allineamento degli stessi".
Un comportamento che, secondo l’Associazione degli autotrasportatori,
contrasta con le norme antitrust. Su questi temi dall’assemblea
di Bologna partirý un avvertimento preciso al governo: "Se
entro i prossimi dieci giorni l’esecutivo non esprimerý
una disponibilitý reale ad intavolare il necessario dialogo
affinchÈ siano attuati gli interventi utili a dare soluzione
ai problemi dell’autotrasporto - ha affermato Maurizio Longo,
segretario nazionale della Fita-Cna - la categoria darý
vita ad una forte mobilitazione che si attuerý nei modi
e nelle forme che le sono pi˜ congeniali".
Intanto il prezzo del paniere Opec Ë sceso a 51,85 dollari
il barile contro, con riferimento giovedÏ 7 aprile, contro
quello di 52,10 dollari del giorno prima. Il ’range’ del
paniere resta fissato dall’organizzazione tra i 22 e i 28
dollari il barile dal marzo 2000. Il paniere include sette
tipi di greggio da Algeria, Indonesia, Nigeria, Arabia Saudita,
Emirati Arabi, Venezuela, pi˜ il paese non - Opec Messico.
Dall’ "Avvisatore Marittimo"