Bollo auto storiche, ogni Regione decide per sé!
E c’è un errore nella legge…
Il bollo auto storiche (anzi, ex storiche dopo la modifica in Legge di Stabilità – al netto degli emendamenti in corso – che eliminano le agevolazioni per i veicoli storici, ossia quelli con più di 20 e meno di 30 anni, i quali dovranno pagare il bollo e passaggi di proprietà pieni) è nel caos più totale. Pare che ogni singola regione si stia muovendo in totale autonomia sull’argomento, visto che il bollo auto è una tassa regionale: la Lombardia ad esempio ha deciso di mantenere l’agevolazione e altre amministrazioni regionali stanno pensando di seguirla.
Con la nuova disposizione, solo i veicoli ultratrentennali risultano esenti e soggetti al pagamento della sola tassa di circolazione, evitando quindi il bollo auto storiche. I veicoli ultraventennali (quelli usciti dai saloni tra il 1985 e il 1995) invece, dal 1° gennaio 2015 sono passati dal regime della tassa di circolazione al regime della tassa automobilistica di proprietà.
LA LISTA COMPLETA DELLE AUTO STORICHE CHE PAGHEREBBERO IL BOLLO CON IL NUOVO DDL
Solo in Toscana e Basilicata l’esenzione è confermata al 100%.
La Lombardia ha deciso di tenere in vita l’esenzione sopra i venti anni, grazie a una norma varata a favore dei veicoli storici “iscritti nei registri”. Però, nel frattempo, sul sito ufficiale si legge che le auto sopra i 20 ma sotto i 30 anni debbano pagare il bollo di 30 euro le auto, 20 i motocicli.
A riflettere sul tema e, probabilmente, a ‘imitare’ la Lombardia sarà ora il Veneto, che coinvolge un numero cospicuo di appassionati con veicoli ultraventennali.
In Campania è stata appena presentata una proposta che mantenga immutata la legge in regione così come fino al 31 dicembre scorso. Se passerà in tempo, allora, non ci sarà alcun obbligo di pagamento completo per chi possiede auto e moto da vent’anni o più. In Sardegna, infine, è stato chiesto un intervento urgente per bloccare l’aumento
Liguria (bollo intero), Emilia-Romagna (25,82 euro auto e 10,33 moto), Marche, Umbria, Puglia: qui la nuova legge è stata completamente recepita.
In Trentino Alto-Adige le auto di 20 anni senza certificazioni pagano tassa solo se circolano, a misura piena, e solo i trimestri che circolano; le auto di 20 anni con certificazioni, sono esenti se hanno riportato sul libretto la qualità di veicolo storico ex art. 60 Codice della Strada.
In Lazio si paga in base alla classe di inquinamento, mentre non c’è nessuna notizia da Sicilia, Friuli, Abruzzo, Molise e Calabria. In Piemonte e Valle d’Aosta i pagamenti sono stati sospesi in attesa di pronunce definitive.
Ultimo ma non per ultimo, l’errore alla base del tutto. Esaminando infatti la norma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (supplemento ordinario numero 99, pagina 523), si nota che al comma 666 è riportato un riferimento normativo a una legge che non esiste, la numero 42 del 21 novembre 2000. Per una dimenticanza, è “saltata” la cifra 3 iniziale: la legge di riferimento è, infatti, la numero 342.
Girolamo Simonato
da motorioggi.it
Tassa di circolazione per le auto storiche. Tutto quello che c’è da sapere, nei minimi particolari. (ASAPS)