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Notizie brevi 26/01/2015

Reggio Emilia e Modena
Truffa al telepass, si svolta

Caccia della Stradale ai conducenti che non pagano l’autostrada. Tutti i trucchi

 

REGGIO EMILIA-MODENA. I pedaggi aumentano, la crisi morde e allora bisogna trovare degli escamotage - illegali - per risparmiare. Gli assidui delle autostrade, raccontano le statistiche, da tempo hanno iniziato ad eludere i pagamenti ai caselli. «Si tratta - spiega Francesco Berna Nasca, comandante della Polstrada di Modena - di una truffa che sta prendendo sempre più corpo in Italia e contro cui ci concentreremo con controlli mirati all’uscita dai caselli. Le denunce da parte dei gestori autostradali sono in costante aumento».

L’identikit dei truffatori

Il mirino non è puntato contro il turista o la famiglia che si muove saltuariamente. Sono altri i prototipi da tenere monitorati: in testa ci sono i gruppi di autotrasportatori associati, capaci di eludere i telepass anche per 60-70mila euro all’anno. A seguire ecco le vetture aziendali, che viaggiano da nord a sud ininterrottamente.

Telepass gruviera

Le sbarre che si sollevano in modo automatico sono le preferite per chi vuole organizzare il raggiro. Basta “attaccarsi” al mezzo che ti precede e il gioco è fatto: la barriera non avrà il tempo di scendere e il pagamento verrà eluso. C’è poi un’altra strategia piuttosto diffusa: si arriva alla sbarra che ovviamente non sale, si citofona al centro d’emergenza, si comunica che la barriera è chiusa e si chiede di aprirla. Il pagamento del pedaggio verrà recapitato al domicilio indicato, ma il saldo non è poi così scontato. La stessa operazione viene adottata, senza alcuna variante, anche ai caselli che prevedono l’utilizzo di carte bancomat o gli sportelli automatizzati, che accettano soldi contanti. In questo caso tra le scuse più adottate c’è lo smarrimento del biglietto o la mancanza di soldi.

Lo scambio del biglietto

La truffa e la successiva insolvenza fraudolenta necessita di almeno due complici. Usando un esempio il meccanismo diventa più facile da intuire: il camionista A entra al casello di Melegnano e deve andare a Roma Orte. Il camionista B entra a Roma Sud e deve raggiungere Lodi. A metà strada, in quegli autogrill dotati di collegamento, avviene lo scambio del biglietto. Così l’autista milanese pagherà, all’uscita, soltanto la tratta Roma Sud-Roma Orte mentre l’autista laziale salderà il tragitto Melegnano-Lodi. Le centinaia di euro di pedaggio sfumano in un attimo, diventando pochi euro. La truffa è servita.

 

di Francesco Dondi
da gazzettadireggio.gelocal.it

Lunedì, 26 Gennaio 2015
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