Imprese di autotrasporto: fenomeni criminali percepiti in forte aumento
Oltre metà delle imprese di trasporti italiane non ha dubbi: la crisi economica ha peggiorato i livelli di sicurezza. Ed è una percentuale anche superiore a quella rilevata per il totale delle imprese del terziario di mercato (47%). Lo afferma un sondaggio di Confcommercio, in collaborazione con GfK Eurisko, sul sentiment delle imprese dei trasporti rispetto ai fenomeni criminali, ovvero sulle ‘sensazioni’, sulla percezione dei trasportatori riguardo al tema.
La percezione sulla criminalità
In particolare, furti (per il 65%) e abusivismo (per il 54%) sono i crimini percepiti più in aumento. Di più: 6 imprenditori dei trasporti su 100 dichiarano di aver subito minacce o ricatti con finalità estorsiva e 9 su 100 affermano di conoscere altre imprese che ne sono state oggetto.
Provenienza e natura delle minacce
Le intimidazioni si manifestano soprattutto sotto forma di pressioni psicologiche (per il 62%), ma molto diffuso è anche il danneggiamento alle cose (per il 44%). Un imprenditore dei trasporti su due si è piegato alla minaccia subita; la richiesta estorsiva è soddisfatta più spesso con la consegna di merce (nel 64% dei casi) rispetto al denaro (nel 38%).
Misure cautelative e risposte efficaci -
Tra le misure cautelative prese nei confronti del racket e degli altri fenomeni criminali, le imprese di trasporto adottano soprattutto telecamere e impianti di allarme (29%), assicurazioni (17%) e vigilanza privata (15%).
Maggior protezione sul territorio da parte delle forze dell’ordine (per il 65%) e certezza della pena (53%) sono le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza. Solo il 17% delle imprese dei trasporti ritiene che gli organismi di controllo garantiscano il rispetto delle regole nel settore.
Il taccheggio
Nei trasporti il fenomeno del taccheggio risulta molto meno diffuso: solo il 28% delle imprese del settore dichiara di averlo subito rispetto al 55% del totale delle imprese del terziario di mercato. In ogni caso è elevata la percezione, tra le imprese dei trasporti che hanno subito il taccheggio, che il fenomeno sia in aumento in confronto a 5/6 anni fa (70%).
Problematiche del territorio
Tra i fenomeni più diffusi nella aree in cui esercitano l’attività le imprese dei trasporti segnalano soprattutto la presenza di nomadi (27%), i negozi sfitti (24%), i venditori abusivi (19%) e gli edifici abbandonati (17%).
“I dati che emergono dall’indagine – sottolinea il vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè - testimoniano la necessità e l’urgenza di dare attuazione ai contenuti del Protocollo di legalità, sottoscritto a suo tempo dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, con l'allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo dei trasporti. Del resto, i controlli - continua Uggè - sono gli unici strumenti idonei a prevenire la presenza della malavita organizzata nel settore. Non è dunque un caso se il 65% delle imprese dei trasporti chiede la realizzazione di interventi mirati come condizione primaria per reprimere ogni forma di abusivismo e garantire il rispetto delle regole. È infatti nell'assenza di regole e nella carenza dei controlli che i fenomeni illegali trovano spazio”.
>Le tabelle con i risultati dell’indagine
La crisi economica ha peggiorato i livelli di sicurezza. Lo afferma un sondaggio di Confcommercio, in collaborazione con GfK Eurisko, sul sentiment delle imprese dei trasporti rispetto ai fenomeni criminali. (ASAPS)