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oltre cinque anni dal rogo nel Traforo del Monte Bianco, con un
processo di primo grado ultimato e la sentenza attesa per luglio,
è ancora aperto il dibattito sui transiti dei mezzi pesanti
in quello che è il tunnel sotto la vetta più alta
d’Europa. Gli ambientalisti temono che tutto torni come prima,
se non peggio di prima. E protestano. Ecco perchè in Francia
cinquecento ecociclisti (sabato 28 maggio ndr) si sono messi a
pedalare per tre ore, rallentando il traffico tra Servoz e Chamonix,
sull’arteria che porta all’accesso del traforo del Monte Bianco.
Hanno avuto la peggio i Tir, bloccati nell’area di regolazione
di Passy Le Fayet. In testa al gruppo di ciclisti c’era il
sindaco di Servoz, Marie France Marcos, una dei tanti primi cittadini
della Valle dell’Arve impegnata nella lotta contro il transito
delle merci su gomma nelle vallate alpine. Il gruppo si è
fermato nella piazza centrale di Chamonix, dove ad attenderli
c’ erano circa 200 ambientalisti (tra cui delegazioni di Legambiente,
del Coordinamento valdostano anti-tir e dell’Associazione per
la difesa del Monte Bianco). L’iniziativa rientra nell’ambito
di una ’tre giorni’ di protesta contro il ritorno dei tir nel
traforo del Monte Bianco e nelle vallate di accesso al tunnel.
Sono stati allestiti stand informativi nel centro cittadino, messi
in scena spettacoli teatrali e concerti jazz, organizzati dibattiti
e tavole rotonde, e, per finire, escursioni nel massiccio del
Monte Bianco. Ma quanti sono i transiti nel Traforo? I dati ufficiali
si trovano, comprensivi di statistiche, sul sito internet del
Tunnel del Monte Bianco, aggiornato e rinnovato, dove ci sono
anche i consigli per la sicurezza e dove, grazie a una webcam,
è possibile “entrare” nel traforo virtualmente
in ogni momento. Innovazioni del post-rogo che contribuiscono
a rendere più fruibile il traforo. Ma vediamo i dati.
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Ma
quali sono i risvolti politici sul versante italiano del Traforo?
Per il Presidente della Regione Valle díAosta, Carlo Perrin, líallarmismo
non Ë giustificato, anche se Ë necessario vigilare.
Nel 2004, sono transitati al traforo del Monte Bianco 353.107
tir; il 45,4% in meno rispetto al 1998, ultimo anno di esercizio
completo prima del 24 marzo 1999, quando líincendio provocò la
morte di 39 persone e la chiusura del collegamento italo-francese
per circa 3 anni.
Nei primi tre mesi del 2005 sono passati 97.851 mezzi pesanti
rispetto ai circa 197.000 dello stesso periodo del 1998. Statistiche
emerse durante la recente riunione della Commissione intergovernativa
di controllo per il Tunnel del Monte Bianco, il 20 maggio a Parigi.
L’ assemblea valdostana ha stabilito che la media giornaliera
dei transiti non può superare 1.060 tir, la metà
di quelli che passavano nel tunnel prima dell’ incendio. Una recente
tendenza allíaumento dei transiti (emersa durante líanalisi dei
dati) potrebbe essere stata causata dai lavori nel Frèjus,
che rendono il Monte Bianco un percorso quasi obbligato. Ma per
il consigliere regionale Elio Riccarand (Arcobaleno Vallee d’
Aoste), ’’la tendenza porterà a superare il tetto massimo
stabilito’’. Per questo il capogruppo dell’Arcobaleno ha invitato
la Giunta valdostana ad attivarsi per evitarlo.
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