CIVITANOVA
- Una provvedimento che sicuramente costituirà un precedente
importante, quello emanato dal Giudice di Pace di Civitanova.
Riguarda la sospensione della patente per guida in stato di
ebbrezza ed, in particolare, i tempi per rientrare in possesso
della licenza di guida.
Molto spesso capita, infatti, che la durata della sospensione
della patente superi il periodo effettivamente indicato dalla
Prefettura a causa dei tempi burocratici per le visite mediche
necessarie. Tempi che spesso non coincidono affatto.
Ebbene, il Giudice di Pace di Civitanova Franco Calabrese
ha accolto un ricorso difensivo presentato da Andrea Offidani,
patrocinatore dello studio legale Maurizio Rggeri di Civitanova.
Così il cliente, che aveva già "pagato" la pena scontando
il periodo di sospensione della patente, si è visto riconsegnare
la licenza di guida prima della visita che attestava il suo
stato di salute, necessaria per rientrare in possesso della
patente ma che, di fatto, allungava i tempi ella sospensione.
Questi i fatti riportati dallo studio legale. All’automomibista
era stata ritirata la patente da parte dei carabinieri per
essere stato sorpreso alla guida con un valore alcolemico
superiore ai valori stabiliti dalla legge. In pratica, era
risultato positivo alla prova del "palloncino". Successivamente
il Prefetto di Macerata ha emesso il decreto di sospensione
del permesso di guida per un mese.
La restituzione della patente è, comunque, condizionata dall’esito
di visite mediche che attestino lo stato di salute del guidatore.
In pratica, deve essere dimostrato che non è un alcolista.
Senza il certificato dell’Asur di Macerata, niente patente.
Ma la visita non poteva essere effettuata prima di due mesi.
Questi i tempi delle liste di attesa riscontrati nel momento
in cui è stata prenotata la visita.
Di fatto, dunque, la sospensione veniva raddoppiata: da un
mese, sentenziato dal Prefetto, a due mesi, dovuti ai tempi
di attesa dell’Asur.
Di qui il ricorso al Giudice di Pace in cui, sostanzialmente,
si è sostenuto che la "lentezza della pubblica amministrazione
(in questo caso i tempi per la visita) non poteva modificare
la sanzione". Ricorso accolto. Il trasgressore, comunque,
è obbligato a portare il certificato medico al prefetto pur
avendo già riottenuto la patente.
ìUn procedimento che restituisce coerenza al principio della
certezza della pena - commenta Maurizio Ruggeri - obbligando
i responsabili delle commissioni competenti a riesaminare
le procedure ed i tempi di prenotazione della visita medica
obbligatoria per la restituzione della patente". Certamente
un caso che costituirà un importante precedente, come detto.
Chiaramente l’attestazione del perfetto stato di salute è
assolutamente necessaria dopo essere stati sorpresi con un
tasso di alcool superiore ai parametri di legge. Però i tempi
della visita medica non possono allungare la "pena" inflitta
dalla legge. Se di un mese di sospensione si tratta, un mese
deve essere. Questa la tesi sostenuta dal patrocinatore legale
Andrea Offidani. Tesi che è stata completamente accolta dal
Giudice di Pace di Civitanova.