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In bicicletta un po' "brilli"? Scatta il reato di guida in stato di ebbrezza

Sentenza della Cassazione sui ciclisti che alzano troppo il gomito: "se l'etilometro dà esito positivo, scatta la sanzione amministrativa o il penale (a seconda della gravità) per chi, alticcio, ha premuto sui pedali"

ROMA - Pedalare quando si è alzato troppo il gomito non è 'sport' particolarmente salutare, lo dice anche il buonsenso, ma finora per lo meno non era considerato un reato: impossibile, per dirne una, che ti venisse ritirata la patente. E invece d'ora in poi i ciclisti 'brilli' rischiano grosso: secondo i giudici della Cassazione il reato di guida in stato di ebbrezza si applica anche se una persona col tasso alcolico sopra i limiti si mette alla guida di una due ruotei, non solo quindi agli automobilisti e ai motociclisti.

La volante della Polizia, si legge nel testo della sentenza segnalata dal portale 'La legge per tutti', "può fermare il ciclista così come l'automobilista e fare la prova del 'palloncino' a entrambi, con le stesse tecniche e le stesse garanzie ("hai diritto a farti assistere da un avvocato?"). Il risultato non cambia: se l'etilometro dà esito positivo, scatta la sanzione amministrativa o il penale (a seconda della gravità) per chi, alticcio, ha premuto sui pedali". È evidente - secondo i giudici - la capacità anche di una bicicletta in condizioni di ebbrezza alcolica di "interferire con il regolare e sicuro andamento della circolazione stradale, con la conseguente creazione di un obiettivo e concreto pericolo per la sicurezza e l'integrità del pubblico degli utenti della strada".
 
da quotidiano.net


Una conferma. (ASAPS)

Mercoledì, 04 Febbraio 2015
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