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Notizie brevi 27/05/2005

da "la Sicilia" - PATENTI FACILI
«E’ stato un esempio di efficienza» Calogero La Porta dirigente della Polstrada svela alcuni importanti retroscena della clamorosa inchiesta da lui coordinata

da "La Sicilia"

PATENTI FACILI
«E’ stato un esempio di efficienza»
Calogero La Porta dirigente della Polstrada svela alcuni importanti retroscena della clamorosa inchiesta da lui coordinata.

Non nasconde una punta di orgoglio per l’indagine a lungo coordinata e sfociata, due giorni fa, in una clamorosa operazione di polizia giudiziaria che ha portato alla ribalta un giro di «patenti facili» che ha coinvolto numerosi funzionari e dirigenti dell’ex Motorizzazione di Palermo, oggi Dipartimento dei trasporti terrestri, che sta facendo tremare anche qualche autorevole esponente politico.
Il commissario capo Calogero La Porta, dirigente della sezione di Agrigento del Compartimento della Polizia stradale della Sicilia Occidentale, è soddisfatto del lavoro effettuato «che - sottolinea - non è ancora concluso». Ciò, evidentemente, prelude ad ulteriori sviluppi che l’inchiesta sfociata nell’operazione Lupo potrebbe avere anche a breve scadenza.
«Quel che ha maggiormente stupito l’opinione pubblica - dice il funzionario - è il fatto che a condurre una così delicata e articolata indagine di polizia giudiziaria sia stata la Polstrada e non altri uffici investigativi. A tal riguardo voglio spiegare che oltre alla squadra infortunistica che si occupa degli incidenti stradali, questa sezione può vantarsi di avere una squadra di polizia giudiziaria estremamente valida e composta da personale competente e specializzato che si dedica alle indagini riconducibili in qualche modo alla nostra attività specifica: patenti o mezzi rubati, documenti contraffatti, auto riciclate e molto altro ancora. La squadra in questione è coordinata dall’ispettore capo Michele Lo Giudice, anche se va dato atto dell’impegno anche a quella del distaccamento di Sciacca, coordinata dall’ispettore capo Baldassare Messina, che ha attivamente partecipato a questa lunga e complessa attività investigativa».
Due anni di indagini con pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, sequestri di documenti, interrogatori di persone informate sui fatti.
«E non solo - continua La Porta - nel corso di quest’attività abbiamo avuto a che fare con varie Procure, dato che abbiamo cominciato in territorio di Sciacca e abbiamo finito in quello di Palermo, dove poi abbiamo scoperto l’epicentro dell’organizzazione criminale che abbiamo scovato. Quello sfociato nell’operazione Lupo è soltanto un filone di quest’indagine. Un altro riguarda soggetti e fatti che sono attualmente al vaglio, mentre un altro ancora è in itinere e a tal riguardo vi posso solo anticipare che, a suo tempo, ne sentirete e ne vedrete delle belle».
E il giro di squillo «intercettato?»
«Quando si mettono sotto controllo certe utenze telefoniche non si può mai sapere cosa ne verrà fuori. E così, inseguendo due patenti rubate ci siamo ritrovati davanti ad un presunto giro di prostituzione. A quel punto, il procuratore della Repubblica di Sciacca, che ha coordinato la prima fase dell’inchiesta, ha operato un opportuno stralcio, affidando la prosecuzione dell’indagine ad un altro ufficio. Ma sulla vicenda non ritengo sia opportuno dilungarmi, dato che l’inchiesta è ancora in corso».


Venerdì, 27 Maggio 2005
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