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Notizie brevi 17/02/2015

Niente obblighi di registrazione Consiglio di Stato contro il Ministero

Respinta la nuova norma che impone di segnare il nome di chi guida un’auto non sua
Foto di repertorio dalla rete

Libertà di prestare la macchina a chiunque, senza obblighi di registrazioni o altre complesse pratiche burocratiche che una norma scritta in fretta e furia aveva messo a rischio. Il Consiglio di Stato ha respinto gli appelli presentati dal Ministero dei Trasporti e dell’Interno contro l’ordinanza di sospensiva del Tar del Lazio. Il nodo della discordia è l’intestazione temporanea dei veicoli. I giudici del Consiglio di Stato hanno confermato quanto scritto dal tribunale amministrativo regionale: chi guida un’auto a noleggio non propria per un periodo superiore ai 30 giorni non deve registrarsi presso l’archivio nazionale dei veicoli alla Motorizzazione annotando sul libretto della vettura nome e cognome, così come previsto da una circolare del Ministero dei Trasporti. Lo scopo della legge, secondo chi l’ha scritta, è individuare più facilmente chi commette infrazioni e accertare le responsabilità, oltre a smascherare i prestanome. Ma si è capito da subito che applicarla sarebbe stato un incubo di burocrazia. Chi è in grado di riconoscere se il conducente sta guidando quel mezzo da più di trenta giorni? E le aziende? Con le macchine che passano da un lavoratore all’altro, come si sarebbero dovute comportare? Un caos. Per ora la misura sospensiva però vale solo per i noleggiatori.

A mettere in moto la macchina legale sono stati i noleggiatori, attraverso l’associazione di categoria Aniasa. «Adeguarsi alla norma comporterebbe complesse modifiche delle strutture amministrative aziendali» commentano in attesa della prossima udienza del 28 maggio . «La pronuncia del Consiglio di Stato», commenta Pietro Teofilatto – direttore della sezione noleggio a lungo termine, «evidenzia la necessità anche di un attento riesame delle conseguenze della normativa che rischia di coinvolgere -inutilmente e con costi spropositati- un settore che, oltre a garantire all’Erario 2 miliardi di entrate, è pronto a collaborare con le PA interessate. Si tratta di individuare a costo zero le migliori soluzioni per una maggiore responsabilizzazione e sicurezza nella circolazione stradale e per l’emersione di situazioni non trasparenti o contrarie all’ordinamento. In tale ottica, i lavori in corso per la revisione del Codice della Strada potrebbero essere un’occasione preziosa».

 

da motori.corriere.it


 

E’ ANDATA A FINIRE ESATTAMENTE COME AVEVAMO PREVISTO E SCRITTO. MA LA PREVISIONE ERA FACILE. NORMA DI FATTO INAPPLICABILE! SEMPLICE NO?  (ASAPS)

Martedì, 17 Febbraio 2015
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