Giovedì 21 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Salvataggi 19/02/2015

Rende
Minaccia il suicidio, lanciandosi da un viadotto. Salvato dalla polizia

Foto Coraggio - archivio Asaps

Sarebbe morto in silenzio M.B. 50 anni originario di Mendicino nel cosentino, tra i fumi dell’alcol e la disperazione della solitudine e dell’abbandono da parte dello Stato, se non fossero intervenuti due poliziotti in viaggio verso Vibo Valentia dove prestano servizio, in quel momento in transito sulla Statale 107, strappando ad un destino nefasto l’uomo, in procinto di lanciarsi dal viadotto in prossimità di Saporito, una contrada del Comune di Rende.

Una storia “di routine” purtroppo, che ricorda lo stato precario, divenuto ormai ordinario, in cui tanti cercano di sbancare il lunario, mentre molti preferiscono la morte per non dovere affrontare “quel niente” che offre lo Stato.
I fatti risalgono alle sette del mattino del 16 febbraio. I due poliziotti sono in viaggio a bordo di un’automobile diretti, verso la questura e la polizia stradale nel vibonese. All’occhio vigile dei due agenti non sfugge il dramma che sta per consumarsi. Il 50enne con in mano una bottiglia inizia a scavalcare il guardrail. Una prima gamba ed un sorso di whisky. Gli agenti chiamano immediatamente i soccorsi e dopo aver invertito la marcia si avvicinano all’uomo visibilmente ubriaco e non contento della loro presenza. Jeans blu giubbotto color crema e la sua bottiglia mezza piena di liquore, chiede di essere lasciato solo. È nervoso, scosso, vuole farla finita grida ai due agenti che riescono a fatica a tranquillizzarlo. Iniziano a parlare.

Il 50enne racconta la sua vita. Da tempo disoccupato senza famiglia, separato dagli affetti cari e con un mutuo da pagare, all’uomo viene revocata anche una piccola pensione di invalidità facendolo sprofondare nella disperazione. I tre parlano ancora fino a convincere l’uomo a lasciare la bottiglia e farsi aiutare. Il 50enne alla fine tende la mano permettendo ai due poliziotti di trarlo in salvo e affidarlo ai sanitari giunti sul posto.

Una storia a lieto fine, una vita salvata e chissà, un futuro migliore per chi questa mattina aveva deciso di spegnere l’ interruttore senza avere ancora fatto i conti con Dio.


Deborah Furlano
da lorasiamonoi.wordpress.com

Giovedì, 19 Febbraio 2015
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK