Il Parlamento Europeo mette fine all’impunità degli stranieri sulle strade
Una nuova direttiva è stata appena licenziata a Bruxelles dopo anni di gestazione e modifiche: dopo il no della Corte di Giustizia e la creazione di una nuova base giuridica non ci sono più scuse. Multe per tutti
(ASAPS) BRUXELLES, 20 febbraio 2015 – Stavolta sembra che sia proprio la volta buona e l’impunità dei conducenti per le violazioni da loro commesse nel territorio di uno stato diverso dal proprio sarebbe sul punto di finire. Il parlamento europeo ha infatti approvato lo scorso 11 febbraio un insieme di regole (2014/0218-COD) per rendere effettivo un processo verbale di contestazione in ambito UE (clicca qui).
Si tratta della versione definitiva di un pacchetto di regole restituito dal parlamento in sessione plenaria dopo una prima stesura inoltrata agli stati membri nel 2011 (la n. 2011/82/EU) e ora recepito anche da Regno Unito, Irlanda e Danimarca, che consentirà ad ogni paese dell’Unione di avere pieno accesso alle informazioni relative agli intestatari delle targhe: in particolare, i cambiamenti apportati dal parlamento forniscono una nuova base giuridica alla piattaforma, stavolta incentrata sulla sicurezza dei trasporti, così come richiesto lo scorso 6 maggio 2014 dalla Corte Europea di Giustizia, che aveva giudicato “non corretta” (caso n. 43/12) la precedente impostazione legislativa, fondata – come ricorderanno i lettori dell’ASAPS, che si era già occupata della questione – sulla semplice cooperazione di polizia. È stata proprio questa nuova base giuridica a consentire a inglesi, irlandesi e danesi di entrare a pieno titolo nel sistema, visto che i rispettivi diritti nazionali non consentivano loro di condividere le nuove regole: entro il 6 maggio 2015 il Consiglio dei ministri europeo sottoscriverà la direttiva e questi paesi avranno due anni di tempo per recepire la norma e darle applicazione.
“Per riuscire a dimezzare la mortalità stradale – ha detto la relatrice della direttiva la spagnola Inés Ayala Sender – abbiamo bisogno di nuovi strumenti. Quando la norma sarà operativa tutti i cittadini europei saranno trattati allo stesso modo e dovranno sottostare alle leggi della circolazione ovunque si trovino. Contiamo molto sull’effetto dissuasivo delle nuove regole, perché ciascuno saprà che ad un’infrazione commessa all’estero seguiranno certamente l’identificazione, la notifica del verbale e la corresponsione di quanto dovuto”.
E per quali infrazioni sarà operativa questa sorta di “mandato” europeo lo dice chiaramente il testo appena licenziato dal parlamento europeo: eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza e del casco, mancato rispetto del semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza alcolica e da stupefacenti e guida in corsie preferenziali, di emergenza e zone a traffico limitato e, infine, uso del telefono. Sarebbe un vero toccasana, soprattutto per le casse del nostro paese, nel quale decine di milioni di euro vengono sottratte all’erario per le violazioni commesse da veicoli stranieri: non è un caso che negli ultimi anni sono proliferati i veicoli con targa estera che immigrati o italiani “furbetti” utilizzano quotidianamente per restare impuniti. (ASAPS)
Un altro importante passo, anche se l’applicazione concreta della direttiva accorrerà ancora tempo. (ASAPS)