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Notizie brevi 04/04/2005

Treviso - La Cassazione dà ragione il Procuratore della Repubblica: ai recidivi dello stato di ebbrezza, si deve sequestrare l’auto

Treviso
La Cassazione dà ragione il Procuratore della Repubblica: ai  recidivi  dello stato di ebbrezza, si deve sequestrare l’auto

(ASAPS) TREVISO – Ce ne siamo occupati più volte, e in più di un’occasione abbiamo stigmatizzato il grande coraggio del Procuratore Capo di Treviso, Antonio Fojadelli, che nel settembre 2004 aveva disposto a tutte le forze di polizia operanti sul territorio della provincia, di procedere al sequestro preventivo del veicolo in caso di accertata recidività del conducente ebbro (da bevande alcoliche o da droghe), in caso di incidente stradale di particolare gravità – nel quale l’attore o gli attori fossero risultato in stato di ebrietà – o in caso di precedente coinvolgimento del conducente ubriaco o in preda a sostanze stupefacenti. A dare ragione al magistrato, è intervenuta la Corte di Cassazione (IV Sezione, presidente Giovanni Silvio Coco, consiglieri Tuccio, Marini, Chiliberti, Picciolli; Pg Iannelli) La decisione, in realtà, non è affatto rivoluzionaria, e si affida ai disposti dell’articolo 321 del Codice di Procedura Penale, che dispone il sequestro preventivo “quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati”. La cosa pertinente al reato, ovviamente, è il veicolo. La disposizione prevede anche, sulla scorta del comma 3 bis, che in caso di accertata ebbrezza, quando ricorra la conditio sine qua non, ad operare il sequestro siano proprio gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, i quali provvederanno poi ad informare immediatamente il Pubblico Ministero di turno. L’intervento della Suprema Corte era stato sollecitato proprio dal dottor Fojadelli, dopo che il Gip di aveva invalidato alcuni provvedimenti di questo tipo, trovando poi conferma anche nel successivo Appello del Tribunale di Treviso. È un giorno importante, questo, per la sicurezza stradale, che vede finalmente sancita la natura stessa del “pericolo potenziale” costituito dall’abuso di alcol e droga, prima che questo conduca al “danno”. In Italia, il danno è enorme, tanto che i bollettini della sinistrosità connessa allo stato di ebbrezza fanno invidia a quelli di una guerra. A Treviso, città in prima linea nella violenza stradale anche da alcol, la prima volta che è stata intrapresa la strada della tolleranza zero, risale all’agosto scorso, quando la conducente di un’auto – in forte stato di ebbrezza – aveva investito un ciclista di 48 anni. Un incidente terribile, a seguito del quale Procura e Gip si trovarono d’accordo: l’investitrice era infatti una vera e propria “pregiudicata” dell’alcol. La sua storia patentata era costellata di etilometri positivi, e il rischio di metterla nuovamente al volante era ormai inaccettabile. Come spesso accade, però, il clamore di quell’evento non aveva portato alla conferma di successivi provvedimenti analoghi, e sull’argomento è stato richiesto il pronunciamento della Cassazione: la sentenza, a suo modo, è estremamente interessante, perché conferma l’esistenza di un nesso strumentale tra la responsabilità della persona in stato di ebrietà e la possibilità che questa possa reiterare la propria condotta, e quindi il reato, attraverso il veicolo. Basterà questo seme a far germogliare un nuovo concetto di sicurezza e, magari, di consapevolezza? Difficile, però la strada è quella giusta. Innanzitutto bisognerebbe che il coraggio del Procuratore Capo Antonio Fojadelli fosse “emulato” dai suoi omologhi di tutte  le Procure italiane, e inoltre sarebbe opportuno che non solo l’auto, ma anche la patente di guida, potesse essere immediatamente revocata a chi, recidivo, mette a repentaglio la vita altrui, o la distrugge. Chi ci segue, ricorderà fin troppo bene la definizione che abbiamo dato a questi pericoli pubblici, trasgressori per abitudine o tendenza: serial killer della strada. [Lo.Bo.] (ASAPS).

 

Lunedì, 04 Aprile 2005
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