E ora siamo in guerra con l’odio: come difenderci?
(ASAPS) Forlì – Nelle ore concitate che sono seguite al sanguinoso attentato di Parigi, nel corso del quale un commando armato fino ai denti ha fatto irruzione nei locali del Charly Hebdo, gli interrogativi si susseguono senza sosta. Alcuni sono di spessore tecnico, altri invece rivestono un carattere privo di contorni, esclusivamente eziologico.
L’azione è stata portata a termine da professionisti, da invasati o da un pericoloso mix di entrambi i fattori?
È abbastanza scontato che si tratti di quest’ultima possibilità, ma non è tutto: che ruolo può avere l’intelligence interna ed estera nello sventare azioni di questo tipo? Si tratta di lupi solitari oppure di attacchi pianificati a tavolino da menti che, per quanto ubriacate di ideologismi religiosi, dimostrano una capacità strategica ben diversa da quella che noi occidentali siamo soliti, purtroppo sottovalutando, attribuire alle cellule di Al Qaeda o del più potente Isis?...
da il Centauro n. 182
Sì basta vedere in Tv e sui giornali, ormai siamo in guerra. (ASAPS)