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Notizie brevi 10/03/2015

Sezione Polizia Stradale di Vicenza
Conclusa l’operazione”Samarcanda” che ha portato alla luce l’operato di una banda dedita alla falsificazione di documenti di guida e attestazioni di revisioni
Quattro arresti e 63 persone - tra cui funzionari e tecnici della motorizzazione civile - deferite all’autorità giudiziaria

(ASAPS) Nella giornata di sabato 7 marzo gli uomini della Polizia Stradale di Vicenza hanno portato a termine un’articolata attività di indagine, iniziata nel  Ottobre 2012,  e conclusasi con l’esecuzione delle misure cautelari autorizzate dalla Corte d’Appello di Venezia e confermata nella giornata del 3 marzo dalla Corte di Cassazione nei confronti di quattro persone residenti in provincia di Padova e Vicenza.
A conferma dell’importanza delle pattuglie sulla strada l’indagine è nata grazie ad un controllo effettuato nel novembre del 2012 a cura degli uomini del Distaccamento Polizia Stradale di Schio.

In questa circostanza veniva sequestrata una carta di circolazione con l’adesivo dell’avvenuta revisione del veicolo e del trasferimento di proprietà del medesimo, originali nelle fattezze ma contraffatti nel contenuto.
Gli accertamenti compiuti hanno determinato subito l’estraneità ai fatti dell’inconsapevole proprietario del mezzo che, infatti, era stato truffato da altre persone. Grazie alla memoria dell’uomo è stato possibile ricostruire una parte dei fatti fino ad arrivare all’identificazione di un primo membro della banda autore della falsificazione.

La presenza di bollini originali ha fatto immediatamente pensare agli uomini della Stradale di Vincenza che l’uomo individuato potesse avere un fiancheggiatore all’interno dei locali della Motorizzazione Civile dove, in realtà, si trovano patenti e bollini in bianco da apporre e consegnare per le regolari operazioni che si effettuano giornalmente negli uffici.
Una volta individuata la “spalla” del falsificatore l’attività d’indagine ha permesso di stabilire che i due, in concorso tra loro, raggirando ignari cittadini consegnavano dietro corrispettivo tagliandi adesivi attestanti il trasferimento di proprietà o la revisione di alcuni veicoli, senza che in realtà la relativa attività amministrativa fosse stata effettivamente compiuta.

Le informazioni e gli aggiornamenti apposti sulle carte di circolazione non trovavano quindi riscontro negli archivi e banca dati della Motorizzazione.
Veniva anche accertata la consegna di patenti di guida apparentemente rilasciate dalla Motorizzazione di Vicenza, in realtà rubate in bianco e compilate in maniera fraudolenta a persone a volte inconsapevoli dell’accaduto. In altre occasioni erano consegnate patenti di guida, già oggetto di duplicazione, dotate in modo fraudolento di nuovi dati identificativi.
La successiva attività d’indagine portata avanti anche attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti, ha permesso di accertare l’esistenza di una fitta rete di contatti tra i soggetti sottoposti a misure cautelari e un rilevante numero di altri soggetti, titolari o preposti di imprese di trasporto o di officine meccaniche.

È venuto alla luce che per i veicoli di alcune imprese le revisioni erano particolarmente superficiali, se non inesistenti. Spesso i veicoli non erano presenti fisicamente all’atto della visita oppure non erano sottoposti ad alcuna verifica tecnica quale l’analisi dei gas di scarico. In questo caso al funzionario incaricato della revisione venivano consegnati tagliandi forniti da altri mezzi revisionati o con dati assolutamente non attendibili. La motivazione delle mancate revisioni erano tutte nella necessità di superare con esito favorevole la prova per non “bloccare” un veicolo e un conducente che avrebbero potuto essere impiegati in attività economicamente lucrose.
In questo caso significative sono state alcune delle comunicazioni intercorse tra i protagonisti della vicenda intercettate dalla Polizia Giudiziaria.

Nel mese di ottobre 2014, su delega del PM titolare dell’indagine, un centinaio di operatori di Polizia hanno eseguito 39 perquisizioni che hanno interessato le sedi delle imprese di trasporto e le officine coinvolte, sequestrando 73 veicoli che, con profili di responsabilità diversi, non erano stati effettivamente sottoposti a revisione. Dei 40 veicoli mai presentatisi a revisione, ben 10 non hanno superato la prova di revisione effettuata “a sorpresa” per ordine dell’autorità giudiziaria. Gli interrogatori cui molti degli indagati si sono sottoposti hanno confermato l’esistenza dell’accordo criminoso e l’esistenza di un fenomeno di corruzione da  parte dei funzionari e tecnici della Motorizzazione Civile di Vicenza indagati e sottoposti alle misure cautelari.

Complessivamente sono state deferite all’autorità giudiziaria 63 persone funzionari e tecnici della motorizzazione civile, titolari e preposti di imprese di trasporto, titolari di officine e sono state sequestrati 73 veicoli adibiti al trasporto di merci, nonché svariate patenti di guida e carte di circolazioni rilasciate fraudolentemente o con attestazioni false. (ASAPS)
 


Smantellata a Vicenza la “fabbrica” delle false revisioni, nel sodalizio anche diversi funzionari delle motorizzazione civile. (ASAPS)

 

Martedì, 10 Marzo 2015
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