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Notizie brevi 25/05/2005

da "La Sicili web" - Operazione della Polizia Stradale Patenti facili,12 arresti a Palermo.

da "La Siciliaweb"

Operazione della Polizia Stradale
Patenti facili,12 arresti a Palermo.

PALERMO - Giovanni con scarsa attitudine allo studio, invalidi preoccupati dalla visita medica, ma anche uomini e donne di mezza età desiderosi di arrivare al traguardo in tempi brevi: era variegato il target dei clienti che si rivolgevano alle autoscuole palermitane "Armanno" per avere la patente senza troppi sforzi. E i titolari accontentavano tutti. Bastava pagare. Grazie ad alcuni funzionari del Dipartimento dei Trasporti terrestri compiacenti, che per i loro servizi venivano profumatamente retribuiti, conseguire il foglio di guida a Palermo era un gioco da ragazzi, tanto che, negli ultimi due anni, la città siciliana è stata presa d’ assalto da aspiranti patentati dell’Isola e del Continente. Un business miliardario quello degli Armanno, big del settore in città, titolari di 10 agenzie, scoperto dalla Polizia stradale di Agrigento, con la collaborazione del Compartimento Polizia stradale e della Squadra mobile di Palermo.
«L’inchiesta - spiegano gli investigatori - è solo una delle tante scaturite da un’ attività cominciata due anni fa e che potrebbe portare anche fuori dall’Isola». Per ora la polizia ha arrestato 12 persone: nove funzionari del Dipartimento dei Trasporti terrestri, Francesco e Massimo Armanno, padre e figlio titolari delle omonime autoscuole e una loro impiegata. Devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, falso in atto pubblico e falso ideologico. I due Armanno e cinque funzionari sono in carcere su ordine del gip di Palermo Vincenzina Massa. Le altre persone coinvolte si trovano invece agli arresti domiciliari. Ma se i provvedimenti cautelari hanno riguardato 12 persone, sono 93 gli indagati: clienti delle agenzie, accusati di falso ideologico e corruzione, che avrebbero pagato per avere la patente. Tra loro c’ è anche un medico dell’ esercito accusato di avere attestato falsamente che i candidati erano in possesso dei requisiti fisici e psichici per conseguire il foglio di guida.
Il meccanismo ideato dagli Armanno era facile: «oliando» opportunamente gli addetti al Dipartimento si riusciva ad avere in anticipo i quiz per l’esame di guida che il candidato andava puntualmente a ritirare il giorno prima della prova. E non c’ era problema neppure per chi, poi, le maggiori difficoltà le incontrava nella pratica: sempre dietro compenso, i funzionari erano disposti a chiudere un occhio su frenate troppo brusche e frecce dimenticate. I risultati erano innegabili: la percentuale di bocciati era irrisoria. Le somme sborsate andavano dai 100 ai 300 euro. Le cifre salivano in proporzione alla categoria della patente da ottenere, raggiungendo il massimo per le cosiddette patenti speciali.
Secondo la polizia stradale, il giro d’affari illecito dell’autoscuola sarebbe stato di oltre 500 milioni delle vecchie lire l’ anno e nelle tasche degli esaminatori indulgenti sarebbero finiti fino a 4000 euro a sessione. L’inchiesta nasce per caso, quando due agenti della Polizia stradale di Sciacca, fermando due automobilisti, si accorgono che le loro patenti erano contraffatte: da qui cominciano una serie di intercettazioni e pedinamenti che hanno portato alla banda. «La cosa grave - spiegano gli investigatori - è il risvolto negativo sulla sicurezza stradale. Hanno conseguito la patente, grazie al meccanismo escogitato, decine di giovani che di regole della circolazione non sanno nulla e persone che per handicap fisici o intellettivi non potrebbero guidare».
Queste le persone arrestate dalla Polizia stradale di Agrigento, con la collaborazione del Compartimento Polizia stradale e della Squadra mobile di Palermo, nell’ ambito di un’ inchiesta sulle cosiddette patenti facili: Giuseppe Perricone, 53 anni; Leonardo Davì, 51 anni; Giampiero Lo Bello, 45 anni; Luigi La Rocca, 55 anni; Leonarda Mangiaracina, 53 anni; Antonio Re, 42 anni; Luigi Santucci, 44 anni; Gaetano D’ Esposito, 51 anni e Maurizio Caruso, 40 anni. Tutti e nove sono funzionari dell’Ufficio provinciale del Dipartimento dei Trasporti terrestri (ex Motorizzazione) di Palermo. In manette sono finiti poi Francesco Armanno, 64 anni; Massimo Armanno, 34 anni, padre e figlio titolari di una delle maggiori agenzie automobilistiche di Palermo e Maria Grazia D’ Alessandro, loro impiegata. A Perricone, Davì, Lo Bello, La Rocca e gli Armanno è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Tutti gli altri indagati sono agli arresti domiciliari.


Mercoledì, 25 Maggio 2005
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