Non si
può più parlare solo di sicurezza stradale. Alcuni drammatici
incidenti sono determinati da gravissime e coscienti violazioni alle
regole della strada, che causano la perdita della vita a persone e famiglie
che hanno scrupolosamente osservato le norme. Questa si deve chiamare
"Violenza stradale" una nuova forma, troppo tollerata, di
minaccia al bene primario: la sicurezza di tutti.
Per questo, secondo Asaps alcune recidive di gravi violazioni, o alcune
gravissime prime violazioni, andrebbero sanzionate con la revoca della
patente e non con la sola sospensione.
Ecco i casi che secondo l’Asaps dovrebbero prevedere la revoca
della patente:
• Recidiva nella guida in stato di ebbrezza, o superamento di elevato
valore alcolemico alla prima violazione. (2 g/l). Art.186 Codice della
Strada. Divieto di ripetizione degli esami per almeno 5 anni.
• Recidiva nella guida in stato di alterazione psico-fisica per uso
di sostanze stupefacenti. Art.187 Codice della strada. Divieto di ripetizione
degli esami per almeno 5 anni.
• Recidiva nella violazione del superamento del limite di velocità,
oltre 40 Km/h, (concesso il 5% di tolleranza), con identificazione certa
e immediata del conducente. Art.142/9° comma Codice della strada.
Divieto di ripetizione degli esami per almeno 2 anni.
• Omissione di soccorso in caso di incidente con danno alle persone.
Art.189/6° comma Codice della strada. Revoca della patente, in questo
caso, alla prima violazione. Divieto di ripetizione degli esami per
10 anni.
Rimane rilevante l’esigenza di adeguati controlli e una revisione
del sistema recupero punti per evitare che la PaP perda la residua forza
propulsiva (è inammissibile che dopo 2 anni recuperino completamente
i punti sia i conducenti che ne hanno persi 2, sia quelli che ne hanno
persi 19, e che non esistano verifiche).
Di questo il decisore politico deve assumersi la totale responsabilità.