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Notizie brevi 23/05/2005

Mestre - «Aiutateci a proteggervi». A scuola lezioni sulla sicurezza stradale

Mestre
«Aiutateci a proteggervi». A scuola lezioni sulla sicurezza stradale

MESTRE - Capita sempre agli altri. Quando si pensa a un incidente stradale è questo il ragionamento automatico dei più. Ma non è così. Può succedere a tutti. Per questo è opportuno, meglio necessario, sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale anzitutto a partire dalle scuole. Come s’è fatto ieri mattina al liceo Bruno. Già lo slogan della giornata era molto eloquente. "Meglio perdere un minuto nella vita, che la vita in un minuto". Che gli incidenti non capitino sempre e soltanto agli altri l’ha rimarcato Carmelo Trotta dirigente della Motorizzazione civile, parlando agli studenti delle quinte. L’ha fatto con l’ausilio di un filmato di una decina di minuti riproducente scene di incidenti, lamiere contorte e feriti da soccorrere tra le sirene dei mezzi di soccorso. Immagini fastidiose volutamente di forte impatto per far riflettere i ragazzi. Che, infatti, le hanno guardate nel massimo silenzio. Immagini che servono per cambiare la prospettiva di ragionamento. Trotta, per spiegarlo, ha fatto come nel film "L’attimo fuggente". Ha rivolto una domanda a una ragazza seduta in platea e poi gliela rifatta dopo averla fatta salire in piedi sulla cattedra. La vista è la stessa ma da una visuale ben diversa.
Lo stesso discorso vale per gli incidenti stradali. "Si può cambiare il mondo cambiando il modo di pensare - ha spiegato Trotta - Per fare prevenzione occorre mettersi dalla parte di chi può subire l’incidente e non soltanto dello spettatore. Siete voi i costruttori della sicurezza stradale". "Aiutateci a proteggervi", la frase ricorrente del filmato che è servito davvero a fare capire quando importante sia avere la testa sulle spalle quando ci si mette alla guida. Allacciare le cinture e mettere il casco, rispettare le norme, sapere che la condotta sbagliata può danneggiare se stessi e gli altri. Ogni anno gli incidenti stradali fanno 6800 morti (due volte e mezzo l’11 settembre), più 15 mila casi di paralisi definitive o stati comatosi. Il 46.1 per cento di essi si verificano in città. Un’auto che viaggia a 60 chilometri orari e sbatte contro un ostacolo procura un danno al passeggero come se cadesse dal quarto piano di un palazzo. "Ognuno è libero di giocare la sua pelle come crede ma dopo non potrà dire che non sapeva" ha detto Fabiano Turetta primario di Rianimazione all’Umberto I.
A Mestre il prossimo anno moriranno 30 persone di incidenti stradali, 80 rimarranno tra paralizzate o in coma. Questi i numeri dell’imprudenza. Che spesso si chiama guida dopo aver bevuto troppo o dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Insomma, basta proprio poco per rovinarsi per sempre la vita. Luigi Vavasori, che di sicurezza stradale se ne intende, ha quindi illustrato agli studenti alcune regole di comportamento da tenere in caso di incidente, battendo il tasto sull’importanza di prestare soccorso. La mattinata, alla quale farà seguito un’altra iniziativa analoga mercoledì rivolta alle classi dal primo al quarto anno, s’è conclusa scoprendo il telo che nascondeva la moto di Valentino Rossi e distribuendo dei gadget tra due Ferrari, nel cortile interno della scuola. Alvise Sperandio.


Lunedì, 23 Maggio 2005
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