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Roma in piazza chiede l'omicidio stradale: "Vittime uccise una seconda volta dall'indifferenza"

Sit in ieri pomeriggio in piazza Santi Apostoli, e contemporaneamente in diverse città d'Italia. In piazza i familiari di Stella Manzi, di Giulia Porfiri, di Mario e Maria Manenti, tutte vittime della strade romane

Stella, 8 anni, travolta sulla Nettunense il giorno di Santo Stefano. Giulia, 20 anni, investita sulla strisce pedonali di via Tiburtina, Mario e Maria, marito e moglie 70enni, uccisi da un'auto sul lungomare di Ostia. Tre drammi delle strade romane, fra i tanti troppo spesso liquidati come tragiche fatalità.

"Non sono stati uccisi dal destino ma dall'incuria e dall'indifferenza". E' lo striscione srotolato al sit in di ieri pomeriggio, singoli cittadini riuniti per ricordare al premier Renzi che ha promesso l'introduzione dell'omicidio stradale nel codice penale, e che ancora non ha mantenuto i proclami. Quello romano davanti alla Prefettura di piazza SS. Apostoli è solo uno degli appuntamenti che si sono svolti contemporaneamente in diverse città d'Italia.  

Un raduno spontaneo e silenzioso, senza slogan, megafoni, cori e urla di protesta. I familiari delle vittime, romane e non, fanno parlare le immagini, decine di volti in miniatura di chi in strada ha perso la vita. Sono giovani, adolescenti, morti sullo scooter, a piedi appena scesi dall'autobus, in macchina sull'autostrada. I manifestanti pretendono giustizia, pene certe per i pirati della strada e commisurate ai delitti ordinari. 

"Guidare con la macchina ubriachi è come avere in mano un'arma". Giannina Calissano, mamma di Stella Manzi, la piccola morta in un incidente il 26 dicembre 2013 su via Nettunense, non si dà pace. E' in piazza anche lei, indossa una maglietta con la foto della figlia. "Sono qui perché il governo ci ha fatto delle promesse, deve nascere il reato di omicidio stradale, oggi le persone che si macchiano di questo delitti se la cavano con troppo poco". Il ragazzo, 21 anni, alla guida ubriaco della Ford Ka che ha ucciso Stella è evaso dai domiciliari, dopo una richiesta di patteggiamento rifiutata dal giudice. "Non sappiamo dove sia". 

"Mia figlia è morta sulle strisce appena scesa da un autobus, falciata da una macchina". Laura è la mamma di Giulia Porfiri, 20 anni, studentessa di lingue orientali, investita da una Smart mentre tornava a casa, il 25 maggio del 2012 su via Tiburtina. "Il ragazzo che era al volante ha avuto il patteggiamento a un anno e 8 mesi, non gli è stata tolta neanche la patente, e non ha fatto nè un giorno di carcere nè di servizi sociali. Come se non fosse successo niente. Lei era la mia unica figlia". 

In piazza non ci sono solo genitori. Il 2 gennaio a Ostia, sul lungomare Toscanelli, Mario e Maria Mortai, coniugi di 75 e 77 anni, sono stati sbalzati via da un'auto sulle strisce pedonali. Oggi in piazza ci sono i figli. "Non vorremmo essere qui a mettere in piazza il nostro dolore, ma siamo costretti, questo stato non ci tutela, non tutela chi è morto sulla strada, vogliamo sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica. Oltre a quello che riguarda l'ambito penale, crediamo sia fondamentale un lavoro di prevenzione nelle scuole. Ai ragazzi deve essere inculcato un senso di educazione civica, di rispetto del codice della strada". Alla guida della Panda che ha ucciso i due anziani, un giovane 25enne, positivo ai test antidroga.

>FOTO - Omicidio stradale, sit in a piazza Santi Apostoli

Una mobilitazione quella romana, che si inserisce all'interno di un più ampio grido di battaglia che ha visto sit in sparsi in tutta Italia. L'iniziativa è partita da Marina Fontana, vittima due anni fa di una tragedia stradale sull'Autosole. Un tir piombò sulla sua macchina ferma in coda, uccidendo Roberto Cona, il marito, palermitano residente a Milano. 

IL DDL - Intanto governo e maggioranza, dopo l'ennesima vittima che scatena l'indignazione dell'opinione pubblica, il 15enne di Monza travolto da un suv, decidono di riprendere dal cassetto della commissione Giustizia del Senato il ddl che introduce due nuovi reati: quello di "omicidio stradale" e quello di "lesioni stradali" e che di fatto cancella le attenuanti lasciando solo quelle della minore età e della particolare tenuità del fatto. Il provvedimento, così com'è, soddisfa a metà.

"Chiediamo al premier Renzi una data certa al più presto. Attenzione, la proposta di legge approvata oggi in Commissione al Senato, rappresenta certamente un inizio, di un percorso che deve portare all'istituzione del reato di omicidio stradale, in tempi rapidi - ha dichiarato Marina Fontana durante il sit in palermitano - Constatiamo che nella proposta approvata oggi ancora non ci siamo, mancano l'ergastolo della patente, manca la distrazione consapevole, come causa di omicidio stradale, se uccidi perché stai utilizzando il cellulare per mandare un sms, o un tablet per vedere un film sei consapevole e ti rendi colpevole di omicidio stradale".

da romatoday.it

 

>Omicidio Stradale: sit-in in 24 città per dire basta all'impunità di chi uccide al volante
L'ASAPS a Firenze, insieme alle associazioni “Gabriele Borgogni” e “Lorenzo Guarnieri”
Al termine dell'iniziativa voluta da Marina Fontana, presentato in commissione giustizia il testo unificato sulla nuova forma di reato



>Modifiche al Codice Penale e introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali
Testo base in discussione alla Commissione Giustizia del Senato


>Rassegna stampa sulle manifestazioni a favore dell’Omicidio stradale


 

Il sit in  per l’Omicidio stradale a Roma (ASAPS)



 


Mercoledì, 25 Marzo 2015
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