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Stradale: di DAVIDE DESARIO | |
Rapine, furti e vadalismo. Cosa sta succedendo al Grande Raccordo Anulare? «Bella domanda. Succede che il Gra è praticamente un’autostrada dentro la città e non più quell’anello esterno che correva lontano dal tessuto urbano. Roma è cresciuta a dismisura, le sue periferie non sono più racchiuse dal Gra ma è il Gra che è avvolto dalle sue periferie. Con tutte le conseguenze. Criminalità compresa». Si spieghi meglio. «Prima era meno trafficato e c’erano meno incidenti. Quindi era anche più facile da controllare. Oggi, ogni giorno, ci sono circa 8 incidenti che dobbiamo seguire e gestire». Ma voi quanti siete? «La sezione romana della Polstrada ha un organico di 700 elementi. Ma abbiamo ben 10 reparti minori: quattro sulle autostrade, più quelli di Settebagni, di Albano, di Civitavecchia e i distaccamenti di Tivoli, Velletri e Colleferro». Quindi quante pattuglie ci sono sul Gra? «Mediamente ci sono 2-3 pattuglie ogni turno di 6 ore». E devono fare tutto? Incidenti, viabilità, furti e rapine? «Praticamente sì». Un superlavoro del quale sta traendo vantaggio la malavita. «Questo lo dice lei». No, questo lo dicono quelli che lavorano giorno e notte sul Raccordo: benzinai, baristi e camionisti che ultimamente sono in balìa di balordi di ogni genere . «E’ vero, si è registrato un aumento di reati. Ma abbiamo già preso le contromisure. Non è un caso che domenica scorsa abbiamo arrestato cinque giovani che concludevano il loro sabato sera da sballo rubando e devastando l’autogrill sulla Prenestina». E le rapine sotto la minaccia di mitragliette Scorpion? «Stiamo indagando. E l’organico degli investigatori lo stiamo potenziando. Prima dell’estate le cose cambieranno». Come? «Il Raccordo è stato scelto per sperimentare le nuove pattuglie di motociclisti, i Rips. Ne arriveranno 60 che adesso stanno facendo l’ultimo corso a Cesena. Saranno in grado di intervenire più velocemente e al tempo stesso alleggeriranno il lavoro delle altre pattuglie». Nel frattempo i benzinai e ristoratori dovranno continuare a convivere con rapine e furti? «No. Ho già detto che abbiamo intensificato le indagini. Ora dobbiamo anche cercare di ricostruire il rapporto con le potenziali vittime». In che senso? «Le nostre pattuglie devono contattare più spesso i gestori della aree di servizio per conoscere meglio la situazione, le segnalazioni, le paure. Anche i cittadini, però, devono collaborare. E’ sbagliato fare da soli: ad esempio pensare solo a recuperare la merce o i soldi rubati senza poi denunciare l’episodio». A proposito, ma come è possibile che non vengano individuati quegli automobilisti che puntualmente fanno il pieno di benzina e poi scappano? «Non è vero. Alcuni sono stati fermati. Soprattutto grazie al Sort, il nuovo sistema operativo ricerca targhe che ormai è installato su quasi tutte le nostre volanti. E’ una telecamera che legge autonomamente tutte le targhe a 180 gradi e le controlla. Se c’è una macchina rubata o sospetta dà subito l’allarme». |
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