Napoli,
tragedia della criminalità: giovane tamponato da auto rubata,
muore carbonizzato. |
(ASAPS)
NAPOLI – Aveva appena 29, ed era sposato da pochi mesi, Francesco
D’Albero, morto in maniera orribile nel pomeriggio di ieri (17
maggio), nei pressi di Ottaviano, dopo essere stato tamponato, mentre
si trovava alla guida della sua Uno, da una Focus appena rubata. A tutta
velocità, il ladro stava cercando di mettere quanta più
strada tra lui e il luogo del furto: il criminale ha però perso
il controllo del veicolo, finendo contro l’utilitaria del 29enne
di Terzino, schiacciandola con violenza contro le ruote di un autocarro.
Nell’impatto la Fiat Uno ha subito preso fuoco, e prima che qualcuno
potesse fare qualcosa, le fiamme hanno avvolto il corpo di Francesco
senza lasciargli scampo. Si è invece messo in salvo il camionista,
e quando i Vigili del Fuoco del distaccamento di Nola sono arrivati
sul posto, l’auto e il camion erano ormai un ammasso di lamiere
fumanti. Poche ore più tardi, i carabinieri hanno ritrovato la
Ford rubata, ora passata al setaccio alla ricerca di impronte o tracce
dell’assassino. Francesco era un ragazzo definito da tutti “perbene
e lavoratore”, padre di due bambini di 5 e 2 anni. Lavorava nell’azienda
di famiglia, che si occupava di manutenzione stradale. Dopo essere uscito
di casa, ha salutato la moglie Nunzia, di appena 24 anni, ed i suoi
due bambini per raggiungere il posto di lavoro. A lungo nessuno è
riuscito a dare un nome al suo corpo, e mentre gli inquirenti cercavano
di risalire alle sue generalità dal numero del telaio del veicolo,
intestato al fratello Pasquale, proprio lui è passato dal luogo
dell’incidente. Ha notato la scena della tragedia, e quando i familiari
lo hanno contattato per chiedere se fosse con Francesco, ha capito.
(ASAPS).
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