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Settanta morti al giorno sulle strade europee

Dal 2010 a oggi, c’è stata una riduzione del numero di vittime della strada del 18,2%

Anche se la semplice introduzione del reato di omicidio stradale avrebbe probabilmente poco effetto, senza una corrispondente graduazione di sanzioni crescenti per comportamenti recidivi finora non sanzionati , i dati sono tragici.

Nel 2014, secondo l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) ci sono stati 1.009 episodi di pirateria stradale con 119 morti e 1.224 feriti. Soltanto il 58% dei responsabili è stato individuato. «Nei primi due mesi del 2015 gli episodi di pirateria che abbiamo registrato sono 160 ed hanno causato 18 morti e 174 feriti», ha evidenziato, di recente, Giordano Biserni, presidente dell’Asaps.

  «Non interferiamo con le decisioni locali degli Stati membri», ha commentato il Commissario UE ai Trasporti, Violeta Bulc, riferendosi alla richiesta di introdurre, nel nostro Paese, il reato di omicidio stradale. L’importante, ha sottolineato, è che «le leggi siano in linea con le direttive dell’Unione europea». La UE, come noto, si è posta l’obiettivo di ridurre del 50% il numero delle vittime di incidenti stradali al 2020. Obiettivo più agevolato da un aumento dei controlli che da un aumento delle sanzioni post-incidente.

Il numero di decessi sulle strade è diminuito dell’1% circa rispetto al 2013, mentre nel 2012 e 2013 la riduzione era stata dell’8%. Dai dati emerge che nei 28 Stati membri dell’UE vi è stato un totale di 25.700 morti su strada nel 2014: anche se si tratta di 5.700 casi in meno rispetto al 2010, si è ben lungi dall’obiettivo prefissato.

Dal 2010 a oggi, c’è stata una riduzione del numero totale di vittime della strada pari al 18,2%. In alcuni paesi europei - soprattutto la Grecia, il Portogallo e la Spagna - nel corso degli anni si è segnalato un miglioramento della sicurezza stradale superiore alla media. Anche in altri paesi, come Danimarca, Croazia, Malta, Cipro, Romania, Italia, Slovenia e Repubblica ceca, si riscontra una riduzione delle vittime della strada superiore alla media dell’UE per il periodo 2010-2014. In Italia, nel dettaglio, la riduzione delle vittime è stata del 23% dal 2010 al 2014 e del 6% nel 2014 rispetto all’anno precedente.

 

 

Per la Bulc: “È triste e duro dover ammettere che ogni giorno muoiono sulle nostre strade in media 70 cittadini europei e molti altri sono gravemente feriti. I dati pubblicati oggi dovrebbero far suonare un campanello di allarme. Dietro questi dati e statistiche ci sono persone a lutto, mogli e mariti, madri e padri, figli, fratelli e sorelle, colleghi e amici, e ciò contribuisce a ricordarci che la sicurezza stradale richiede attenzione costante e ulteriore impegno. Nei prossimi anni dobbiamo intensificare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo prefissato dell’UE di ridurre del 50% il numero dei decessi per incidenti stradali entro il 2020. Dobbiamo cooperare per far sì che un maggior numero di persone possa giungere sano e salvo a casa al temine di un tragitto su strada. È una delle mie priorità e dovrebbe essere una priorità di tutti i governi in tutti gli Stati membri”.

da isoradio.rai.it


 Sono ancora tanti! (ASAPS)

Mercoledì, 08 Aprile 2015
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