Roma, insulti al vigile che lo aveva multato: giudice a processo
«Io sono un magistrato della Corte costituzionale, la multa me la deve togliere e basta». Infastidito da una contravvenzione ricevuta per aver parcheggiato la propria auto in sosta vietata in pieno centro a Roma, un giudice della capitale aveva avuto una reazione sopra le righe.
E si era lasciato andare ad insulti nei confronti del vigile urbano stesso, accompagnati da un avvertimento: «sappia che tutto questo avrà un seguito». Per questo comportamento il magistrato è finito sotto processo davanti al Csm che il 17 aprile deciderà se infliggergli una sanzione disciplinare.
Protagonista della vicenda un giudice del tribunale di sorveglianza di Roma, Pier Franco Bruno. Discutendo con il «pizzardone», il magistrato si era spinto fino a offendere «l'onore e il decoro» del suo interlocutore, come sottolinea la procura generale della Cassazione nell'atto di incolpazione. E lo aveva fatto, anche sostenendo che l'80% delle violenze e degli oltraggi che ricevono i vigili sono provocati dai loro atteggiamenti.
Il comportamento del giudice che - evidenzia la procura generale della Cassazione- aveva suscitato «disagio e sconcerto» anche tra i colleghi del vigile accorsi sul posto, era stato oggetto anche di un procedimento penale, concluso però con l'archiviazione dal gip di Perugia.
Non è chiaro dall’articolo che fine ha fatto il procedimento penale che in un primo momento era stato archiviato dal GIP, poi però sarebbe intervenuta la Cassazione: “Per questo comportamento il magistrato è finito sotto processo davanti al Csm che il 17 aprile deciderà se infliggergli una sanzione disciplinare.” Vedremo come finisce. (ASAPS)