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Comunicato
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INCIDENTI
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Che
il pericolo viaggi sulle ruote lo dicono i dati della sinistrosità
nel nostro Paese, non ancora sufficientemente ridimensionati neppure dall‚adozione
della patente a punti.
I dati degli incidenti del fine settimana dimostrano poi un particolare allarme per quelli dei veicoli a due ruote, soprattutto condotti da maschi. Proprio nei week-end primaverili ed estivi la percentuale dei sinistri che coinvolge questo tipo di veicoli raggiunge tassi di mortalità che vanno dal 40 fino al 60% delle mortalità totali. Stiamo parlando però di un parco mezzi di 7 milioni di ciclomotori e 4 milioni di motocicli, a fronte di parco 40 milioni di vetture e veicoli industriali. Se ne deduce che dal parco veicoli di mezzi a motore a due ruote, corrispondente al 27% del parco totale, nei fine settimana estivi e primaverili quando questi mezzi circolano di più, specie le moto, si toccano tassi di sinistrosità che equivalgono o sfiorano la metà dei sinistri totali. Nei numeri riportati sono compresi anche i velocipedi difficilmente quantificabili come numero circolante. Per questo motivo Asaps ha voluto analizzare più da vicino gli ultimi dati ufficiali e definitivi, disponibili, della sinistrosità dei veicoli a due ruote, cioè quelli Istat del 2002. MORTI Negli incidenti con veicoli a due ruote, nel 2002, hanno perso la vita 1.747 persone, di cui 1.501 maschi (86%) e 246 femmine (14%). Negli incidenti dei ciclisti si sono contati 320 decessi, 253 maschi (79%) e 67 femmine (21%). 305 conducenti (95%), 10 trasportati (3%), 5 pedoni (2%). Negli incidenti dei ciclomotoristi hanno perso la vita 477 persone, di cui 390 maschi (82%) e 87 femmine (18%). 359 i conducenti (75%), 50 i trasportati (11%), 68 i pedoni (14%) Negli incidenti a motociclisti senza passeggero hanno perso la vita 492 persone, 449 maschi (91%), 43 femmine (9%). 397 i conducenti (82%), 20 i trasportati (di altri veicoli) (4%), 75 i pedoni (15%). Negli incidenti a motociclisti con passeggero hanno perso la vita 458 persone. 409 maschi (89%), 49 femmine (11%). 379 i conducenti (83%), 63 i trasportati (14%), 16 i pedoni (3%). Nota: negli incidenti di motociclisti, c‚è una netta differenza nel numero delle vittime fra i pedoni, molto più elevato fra i motociclisti senza passeggero 75 decessi, pari al 15% e quelli invece con passeggero, che hanno visto perdere la vita 16 pedoni pari al 3%. Quasi che esistesse una maggiore prudenza alla guida fra i conducenti che trasportano un passeggero. FERITI Negli incidenti a veicoli a due ruote nel 2002 sono rimaste ferite 94.835 persone, di cui 71.621 maschi (76%) e 23.214 femmine (24%). Negli incidenti dei ciclisti si sono contati 10.482 feriti. 6.877 maschi (66%) e 3.605 femmine (34%). 10.156 i conducenti (97%), 177 i trasportati (2%), 149 i pedoni (1%). Negli incidenti dei ciclomotoristi si sono contati 45.486 feriti. 32.591 maschi (72%) e 12.895 femmine (28%). 39.706 i conducenti (87%), 3.791 i trasportati (8%), 1.989 i pedoni (5%). Negli incidenti dei motocicli senza passeggero si sono contati 25.444 feriti. 21.970 i maschi (86%) e 3.474 le femmine (14%). 23.416 i conducenti (92%), 656 i trasportati (di altri veicoli) (3%), 1.372 i pedoni (5%) Negli incidenti dei motocicli con passeggero si sono contati 13.423 feriti. 10.183 i maschi (76%) e 3.240 le femmine (24%). 9.231 i conducenti (69%), 3.930 i trasportati (29%), 262 i pedoni (2%). Emerge evidente una schiacciante maggioranza di vittime in particolare fra i maschi conducenti. C’è solo da sperare che su queste tragiche cifre oggi possano incidere fortemente la patente a punti e il patentino per i ciclomotoristi minori. Si allega uno schema analitico dei dati in formato pdf.
Giordano
Biserni |