Smontavano Mercedes e Smart rubate, sigilli ad uno sfasciacarrozze sulla Togliatti
Li hanno trovati mentre erano intenti a far sparire una Mercedes poi risultata rubata. A mettere fine alla doppia attività di uno sfasciacarrozze di viale Palmiro Togliatti gli agenti di polizia del commissariato Prenestino impegnati tutta la giornata di ieri, fino a tarda sera, in una serie di controlli nel loro territorio di competenza finalizzati al contrasto della criminalità e alla prevenzione dei reati.
MERCEDES RUBATA - A quel punto gli agenti hanno deciso di approfondire l’ accertamento ed hanno ispezionato il capannone, all’interno del quale, hanno trovato due persone che stavano smontando una auto di grossa cilindrata, una Mercedes. Verifiche sui numeri di targa di quest’ultima, che era stata già smontata e piegata per essere distrutta, intrecciate con i numeri di telaio del veicolo, hanno consentito di appurare che la stessa risultava di provenienza furtiva.
MANUFATTO SOSPETTO - In particolare gli investigatori diretti dal dottor Mauro Fabozzi hanno scoperto l'attività illegale di un autodemolitore nella zona del Quadraro poco dopo le 15:00 di ieri 13 aprile. Nello specifico gli agenti, dopo essere entrati nell’officina a cielo aperto per effettuare un controllo amministrativo, si sono insospettiti quando hanno notato un telone, posizionato a copertura di un manufatto in lamiera, che impediva di vedere all’interno.
MOTORI DELLE SMART - Continuando negli accertamenti gli investigatori hanno rinvenuto anche numerosi organi propulsori di diverse marche di sospetta provenienza, tra cui diversi motori di Smart, oltre a 25 cartucce calibro 12 nascoste in un cassetto e la scocca di un'altra autovettura che, da un controllo effettuato sui numeri di telaio, è stata associata al numero di targa di un veicolo, sempre di provenienza furtiva.
TRE ARRESTI - Terminati gli accertamenti lo sfasciacarrozze è stato sequestrato, mentre il proprietario e due dipendenti della ditta, di 71, 41 e 25 anni, sono stati tratti in arresti e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere del reato di riciclaggio mentre il titolare dell'autodemolitore, anche del possesso del munizionamento.
Sì le smontavano ma non per ripararle. (ASAPS)