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SENTENZA RIVOLUZIONARIA
Ubriaco alla guida, assolto
«Il test va fatto subito»

A stomaco vuoto basta mezz’ora per il massimo di etanolo, se si mangia il picco arriva anche dopo due ore

PADOVA A stomaco vuoto o a stomaco pieno. Ma soprattutto, secondo la sentenza letta venerdì mattina a Padova, la distanza tra la bevuta e gli esami medici, sulla scia di quella che la scienza chiama la «curva alcolimetrica» usata per indicare il picco di etanolo nel sangue, cioè il momento esatto in cui si inizia ad essere ubriachi. E se quel momento non coincide con l’istante in cui il sangue viene prelevato e si certifica il superamento della fatidica soglia di legge (lo 0,5 grammi di alcol per litro di sangue), non è detto che l’autista seduto al volante immediatamente dopo aver bevuto, non sia in grado di guidare. Ed è proprio sposando in pieno queste considerazioni, basate sulla teoria scientifica sulla solubilità dei gas in un liquido, formalizzata nel 1803 dallo scienziato inglese William Henry , che venerdì mattina il giudice Elena Lazzarin ha assolto un 24enne di Campodarsego, finito a processo con l’accusa di essersi messo alla guida in stato di ebbrezza.

A trovare il giusto grimaldello sono stati i legali del giovane, gli avvocati Fabio Targa e Marco Vendramini che a chiusura della loro arringa hanno messo nelle mani del giudice un articolo apparso nel dicembre 2012 sulla rivista «Il Centauro», a firma di Michele Leoni, magistrato e presidente di una Sezione Penale del tribunale di Bologna. Il giudice, citando l’applicazione della legge di Henry, scrive che il picco dell’etanolo nel sangue, quello che determina l’ubriachezza, si ha dopo circa mezz’ora se si è bevuto a stomaco vuoto; «mentre varia da una a due ore a seconda della quantità di cibo ingerito dovendo, tale ritardo, imputarsi allo svuotamento gastrico che rallenta l’assorbimento dell’etanolo ». Un caso che calzava come un guanto sulla vicenda del 24enne, uscito di strada a Camposampiero il 20 dicembre 2010 a bordo della sua Citroen C3, dopo una cena tra amici. Sul posto nessuno aveva pensato di verificare se il ragazzo, all’epoca 19enne, avesse bevuto. Solo a mezzanotte e quaranta il paziente, sul letto di un ospedale, viene sottoposto agli esami del sangue che certificano un tasso alcolico di 0,81. Il giovane è condannato a un decreto penale da oltre 4mila euro, ma si oppone scegliendo il processo. Come arringa i difensori Targa e Vendramini battono la strada della scienza, facendo leva sull’articolo de «Il Centauro» e sulla legge di Henry, spiegando come non ci fosse nessuna prova che al momento dell’impatto - quindi due ore prima dell’esame del sangue - il ragazzo fosse ubriaco. Un tesi avallata pure dal giudice che in sentenza scrive come la distanza di orario e il leggero sforamento del limite, «lasciano il dubbio sulla sussistenza dell’alcol al momento dell’impatto».

da corrieredelveneto.corriere.it

 

Ecco l’articolo che ha “salvato” il ragazzo,  uscito sul n. 161 de il Centauro mese di ottobre 2012 e non dicembre 2012 come indicato nell’articolo de il Corriere Veneto

https://www.asaps.it/downloads/files/art_pag_18_cen_161.pdf

 


NO QUESTA PROPRIO NON CE L’ASPETTAVAMO! NO PROPRIO! UN GIOVANE 24ENNE  ASSOLTO PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA GRAZIE AD UN ARTICOLO PUBBLICATO SULLA NOSTRA RIVISTA IL CENTAURO A FIRMA DEL GIUDICE MICHELE LEONI, PRESIDENTE DI UNA SEZIONE PENALE DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA ED ESIBITO IN GIUDIZIO DAGLI AVVOCATI DEL GIOVANE
SPERIAMO CHE I LEGALI  ALMENO SI SIANO  ABBONATI ALLA NOSTRA RIVISTA E ANCHE IL RAGAZZO... (ASAPS)
 
"A trovare il giusto grimaldello sono stati i legali del giovane, gli avvocati Fabio Targa e Marco Vendramini che a chiusura della loro arringa hanno messo nelle mani del giudice un articolo apparso nel dicembre 2012 sulla rivista «Il Centauro», a firma di Michele Leoni, magistrato e presidente di una Sezione Penale del tribunale di Bologna. Il giudice, citando l’applicazione della legge di Henry, scrive che il picco dell’etanolo nel sangue, quello che determina l’ubriachezza, si ha dopo circa mezz’ora se si è bevuto a stomaco vuoto; «mentre varia da una a due ore a seconda della quantità di cibo ingerito dovendo, tale ritardo, imputarsi allo svuotamento gastrico che rallenta l’assorbimento dell’etanolo ». Un caso che calzava come un guanto sulla vicenda del 24enne, uscito di strada a Camposampiero il 20 dicembre"

Venerdì, 17 Aprile 2015
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