Martedì 02 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 24/04/2015

Omissioni di soccorso - Los Angeles Collabora Con Gli Utenti Di Waze: “Segnalateci I Pirati” - Quattroruote

In fuga dopo un incidente: per evitare etilometri, test antidroga, controlli ai tagliandi assicurativi, assenti - o peggio - fasulli. I pirati della strada che si macchiano di uno dei reati stradali più odiosi, l'omissione di soccorso, sono una piaga sociale in tutto il mondo. Ne sa qualcosa Los Angeles, alle prese con circa 20 mila casi all'anno, dei quali solo uno su cinque viene risolto: un vero e proprio dramma, tale da convincere l'amministrazione a ricorrere a ogni mezzo per ottenere informazioni utili, inclusi i messaggi e le allerte sui social network. In questi giorni, la città rilancia: dopo aver "colonizzato" altre piattaforme, martedì le autorità locali hanno avviato una partnership con Waze, l'app di navigazione crowd made in Google, chiedendo agli utenti di collaborare alle ricerche dei veicoli che si danno alla fuga.

Segnalazioni e polemiche. Comprata da Mountain View due anni fa (la cifra non ufficiale è 1,15 miliardi di dollari), Waze permette di segnalare incidenti, cantieri, ingorghi, pericoli e la stessa presenza della polizia (ad esempio nel caso di autovelox mobili). All'inizio dell'anno, proprio questa funzione è finita nel mirino delle stesse forze dell'ordine, convinte che l'app possa "mettere a rischio" la sicurezza stessa delle pattuglie. Tra i perplessi c'è lo stesso capo del Los Angeles Police Departement Charlie Beck, ma a quanto pare l'amministrazione della metropoli ha preferito guardare il bicchiere mezzo pieno.

 

Gli incidenti (e i sospetti) sulla mappa. Le funzioni di segnalazione in tempo reale di Waze sono esattamente quelle di cui aveva bisogno il sindaco di L.A., Eric Garcetti: martedì scorso, come riferisce il Los Angeles Times, il primo cittadino ha annunciato una partnership di data sharing tra la città e la stessa Waze, non solo per le omissioni di soccorso, ma anche per casi di rapimento e lo scambio di informazioni su condizioni del traffico, presenza di cantieri e così via. Per quanto riguarda la pirateria stradale, la dinamica è semplice: in caso di emergenza, i “wazer” possono ricevere avvisi contenenti i dettagli degli incidenti, la loro localizzazione sulla mappa e un'opzione per inviare eventuali indicazioni sul veicolo in fuga. Ovviamente, c'è anche il rischio che qualcuno degli 1,3 milioni di losangelini che utilizzano l'app si trasformi in una specie di “vigilante” o giustiziere fai da te, ma le autorità sono comunque convinte che i benefici siano più delle (poche) controindicazioni. D'altronde, la situazione è piuttosto grave: stando ai dati della stessa città, soltanto l'anno scorso i pirati della strada hanno causato 27 vittime e 144 feriti gravi.

Social anti-pirata. Los Angeles non è nuova all'uso dei social network per gestire in maniera "crowd" situazioni gravi o spinose: a febbraio (sempre per le omissioni di soccorso e altri casi simili), la città ha attivato un sistema di allerta per postare informazioni provenienti dal LAPD su Twitter, Facebook e Nixle, sito sviluppato per connettere tra loro dipartimenti di polizia, servizi di emergenza, municipalità e in genere tutto il network pubblico. Stando al quotidiano americano, l'amministrazione offre generose ricompense a chi fornisce indicazioni in grado di condurre all'arresto dei pirati: 50 mila dollari per incidenti con vittime, 25 mila per sinistri con feriti gravi e mille in caso di danni alla proprietà.

di Davide Comunello
da quattroruote.it


“Waze permette di segnalare incidenti, cantieri, ingorghi, pericoli e la stessa presenza della polizia (ad esempio nel caso di autovelox mobili). All'inizio dell'anno, proprio questa funzione è finita nel mirino delle stesse forze dell'ordine, convinte che l'app possa "mettere a rischio" la sicurezza stessa delle pattuglie. Tra i perplessi c'è lo stesso capo del Los Angeles Police Departement Charlie Beck, ma a quanto pare l'amministrazione della metropoli ha preferito guardare il bicchiere mezzo pieno.” (ASAPS)
 

Venerdì, 24 Aprile 2015
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK