Caro Rc auto, Federconsumatori Campania: “Basta discriminazioni Nord-Sud”
Non è possibile che in Campania gli automobilisti paghino quasi il triplo di quelli della Lombardia. Federconsumatori continua a portare avanti la lotta contro il caro RC auto e contro la discriminazione tariffaria tra Nord e Sud, Campania in particolare. Rosario Stornaiuolo, presidente Federconsumatori Campania ed Antonio Coviello, docente universitario in materia assicurativa, contestatore dei dati falsati sualla Rc auto, sono i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare “Tariffa Italia”.
Federconsumatori Campania ricorda che, secondo i dati dell’Associazione delle aziende assicuratrici, gli italiani spendono in media 231 euro in più rispetto agli automobilisti di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Stessa situazione anche per le polizze moto: noi spendiamo 279 euro, mentre per gli altri paesi europei il costo si aggira intorno ai 150 euro.
Ma le differenze di costi ci sono anche all’interno del Paese, dove anzi le discrepanze sono ancora più evidenti: secondo i recenti dati pubblicati dall’Ivass, un automobilista nella I classe e con massimale minimo di legge versa circa 485 euro se residente a Milano e 1200 se residente a Napoli.
“Sono anni che combattiamo affinché questi provvedimenti vengano modificati – dichiara il presidente Stornaiuolo – Queste sono vere e proprie discriminazioni territoriali. Come si può pensare di pagare una cifra del genere per l’assicurazione? Facciamo appello a tutti i parlamentari, nostri concittadini, affinché prendano seriamente provvedimenti e ne discutano nelle opportuni sedi”.
L’Associazione ricorda che nel 2012 il Ministero dell’economia si oppose all’emendamento proposto dal Senatore Pontone – relativo all’introduzione della tariffa unica per l’Rc auto e già approvato dalla Commissione industria – sostenendo che le differenze tariffarie si basavano su una maggiore sinistrosità del Mezzogiorno. Eppure, secondo i dati Istat relativi ai sinistri nelle regioni d’Italia, nel triennio 2011-2013 le regioni con i tassi di mortalità più contenuti nel 2013 e al di sotto della media nazionale (5,6 per 100.000) sono state: Basilicata, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia (valori del tasso compresi tra 3,8 e 5,0).
I livelli più alti si sono verificati in Molise, Emilia-Romagna, Sardegna, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (valori del tasso compresi tra 8,3 e 6,8 per 100.000). Rispetto all’anno precedente, nel 2013 si sono ridotti del 9,8% e corrispondono a 56,2 persone ogni milione di abitanti.
Ancora oggi, nonostante si sia manifestata una leggera tendenza al riallineamento tra le tariffe delle regioni settentrionali e meridionali, queste ultime rimangono decisamente più care. Per i neopatentati è ovunque un salasso, anche in questo caso più marcato al Sud. Un diciottenne in classe CU 14 per l’rc auto spende oggi 2.548 euro a Milano, 2.907 a Palermo, 3.030 a Roma e 3.187 a Napoli.
“I provvedimenti legislativi varati con l’intento di calmierare gli insostenibili premi Rc Auto – afferma Coviello – che originariamente prevedevano misure eque per debellare la disparità di trattamento tariffario tra le varie aree geografiche d’Italia (Campania in primis) – hanno confermato che nel nostro Paese sono le lobbies assicurative a legiferare di fatto a vantaggio delle compagnie assicurative“.
“Tutti i Governi succedutisi negli ultimi anni di qualsivoglia colore politico – concludono Stornaiuolo e Coviello – hanno annunciato provvedimenti legislativi ma quando si è trattato di compiere azioni concrete, abbiamo assistito a penose marce indietro. Chiediamo alla nostra classe politica, principalmente quella meridionale, di difendere i diritti dei cittadini”.