UE: Gravi ritardi per reti transeuropee. |
(ANSA)
- STRASBURGO - C’e’ un preoccupante ritardo e ci sono carenze nei finanziamenti
delle Ten, le reti transeuropee che rappresentano uno dei progetti piu’
ambiziosi dell’Ue. E’ quanto e’ stato denunciato, nell’aula del Parlamento
europeo, a seguito di un’interrogazione presentata dal presidente della
commissione trasporti Paolo Costa, il quale ha anche chiesto al Consiglio
europeo se puo’ garantire che tutte le 48 sezioni transfrontaliere dei
30 progetti prioritari individuati potranno ricevere co-finananziamenti
comunitari adeguati. L’Ue ha recentemente definito una lista di trenta
progetti, considerati prioritari, che potranno beneficiare del contributo
europeo, ma il cui finanziamento spetta soprattutto agli Stati. A sostegno
della realizzazione del progetto la Commissione ha proposto che nelle
prospettive finanziarie del 2007-2013 sia inserita una quota pari a
20,3 miliardi di euro destinata alle Ten. Il commissario ai trasporti,
Jacques Barrot, ha fatto presente che la disponibilita’ di tale somma
dipendera’ dal tipo di accordo che sara’ raggiunto sulle prospettive
finanziarie. Un gruppo di Stati, infatti, vuole ridurre il loro contributo
al bilancio comunitario a partire dal 2007. Le Ten sono ritenute un
progetto determinante per rilanciare la strategia di Lisbona, sostenere
la crescita economica e garantire la coesione territoriale nell’Ue allargata
a 25. Barrot ha ricordato che la realizzazione delle grandi opere puo’
assicurare, tra l’altro, un aumento del Pil europeo dello 0,25 per cento
ed un milione di nuovi posti di lavoro. Ma richiedono grandi investimenti
ai quali l’Ue apporta un contributo pari ad un settimo del loro costo.
Tra le grandi opere che rischiano di subire un ritardo nella loro realizzazione
figurano il valico del Moncenisio ed il tunnel del Brennero, che sono
tra le piu’ costose. La presidenza europea lussemburghese, chiamata
in causa, ha rilevato che sono gli Stati a decidere e sono quindi i
governi nazionali a dover cercare di recuperare il ritardo accumulato
e per questo potranno essere decisive le pressioni del Parlamento europeo.
(ANSA) .
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