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Notizie brevi 11/05/2015

Polstrada San Severo (FG)
UN  ALTRO “TAROCCO” CADE NELLA RETE DELLA POLIZIA STRADALE CHE PROSEGUE LA RICERCA DEI CRONOTACHIGRAFI TAROCCATI

Nella foto due dei 3 Assistenti Capo: a sinistra Fortunato Torres, a destra Ciro Vincenzo De Lallo

(ASAPS) Avevano da poco iniziato il loro servizio mattutino ed  hanno subito “pescato” nella loro rete un cronotachigrafo alterato nel funzionamento.
Verso le ore 7,40 da sabato 9 maggio, che la pattuglia composta dagli Assistenti Capo  Fortunato Torres, Giuseppe Delli Quadri e Ciro Vincenzo De Lallo (tutti iscritti Asaps e Delli Quadri anche referente presso il Reparto), nel corso del loro pattugliamento sulla Statale 16 Adriatica, adocchiavano un complesso veicolare composto da un trattore ed un semirimorchio.
Alla guida un conducente della provincia di Cosenza di anni 57.
Gli uomini del Centauro prove cedevano al controllo documentale del veicolo e del conducente e tutto sembrava regolare.
Gli Stradalini passavano poi al controllo della documentazione emessa dal cronotachigrafo digitale di cui il mezzo era dotato. Ed ecco la sorpresa!!

Dalla lettura  delle stampe rilevavano che il mezzo, proprio mentre era in marcia e sotto il controllo diretto della stessa pattuglia della Stradale prima ancora fosse fermato, risultava invece in pausa.
La circostanza non passava inosservata agli occhi attenti dei tre operatori di polizia stradale, ai quali sorgeva subito il dubbio che il dispositivo di controllo potesse essere stato alterato.
Per questo chiedevano all’autista appunto se il cronotachigrafo fosse stato oggetto di qualche intervento teso a falsare i dati riferiti ai tempi di guido e/o di riposto.

Il camionista negava  decisamente ma i tre stradalini non demordevano, chiedendo di effettuare una ulteriore prova. Il mezzo è stato fatto procedere per alcuni chilometri e successivamente gli operatori procedevano ad una nuova verifica delle stampe. Questa vola l’esito risultava del tutto regolare: il mezzo commerciale risultava essere regolarmente in marcia.
La situazione  induceva i tre Assistenti Capo a far condurre il complesso veicolare presso un’officina autorizzata i cui tecnici accertavano che il sigillo originale di piombatura del bulbo era stato sostituito con altro privo di punzonatura e codice identificativo dell’officina autorizzata all’installazione ed inoltre, all’interno del bulbo era stato inserito  un ricevitore , comandato elettricamente da un telecomando, che all’impulso dato falsava le registrazioni.

Per questo, il conducente cosentinese si è visto appioppare una sanzione complessiva di euro 3.392, per cronotachigrafo alterato e manomissione dei sigilli, nonché la sospensione della patente di guida da un minimo di 15 giorni fino a 3 mesi.
Ma, come se non  bastasse, il conducente  dell’autoarticolato si è procurato anche una denuncia all’Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli artt. 469 e 650 del C.P.

Non indenne ne è uscito il titolare dell’autorizzazione al trasporto merci in conto terzi, proprietario del complesso veicolare, al quale è stata comminata una sanzione amministrativa di euro 848.
E’ certo che non c’è proprio convenienza né per i proprietario dei veicoli industriali né per gli stessi conducenti circolare con il cronotachigrafo alterato. Il costo, quando si viene colti i fallo, è molto alto!! (ASAPS)
 

Lunedì, 11 Maggio 2015
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