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Notizie brevi 26/05/2015

NUCLEO INVESTIGAZIONI SCIENTIFICHE DELLA POLIZIA LOCALE
Milano: Patenti e passaporti comunitari falsi convertiti in documenti italiani regolari, altra faccia dell’immigrazione clandestina

Foto di repertorio dalla rete

Milano 25 Maggio - Anagrafe di viale Tibaldi, 23 aprile, un ragazzo si presenta allo sportello. Mostra un contratto di lavoro, buste paga. «E questo è il passaporto». Un documento bulgaro, dunque comunitario. Il ragazzo, 25 anni, chiede l’iscrizione all’anagrafe e la carta d’identità. «C’è da attendere qualche giorno». Due settimane dopo, 8 maggio, sempre in viale Tibaldi: «Devo ritirare la mia carta d’identità». Alle spalle del ragazzo si avvicinano due investigatori dell’Unità interventi speciali della Polizia locale. Lo arrestano. Non è bulgaro, ma georgiano, dunque extracomunitario (con una condanna porto d’armi abusivo). Aveva usato un documento falso comunitario - il passaporto bulgaro - per ottenere un documento autentico, dello Stato italiano. È questa l’ultima emergenza, una falla nei sistemi di sicurezza e nelle leggi sull’immigrazione. Che, a Milano, la Polizia locale e il Comune hanno fermato attraverso un accordo con anagrafe e motorizzazione.

Il mercato

Nel solo 2015, il Nucleo investigazioni scientifiche della Polizia locale ha scoperto 270 documenti falsi, intercettato 52 assicurazioni per auto contraffatte, denunciato 28 persone e fatto irruzione nei laboratori di due falsari. Numeri dell’industria sotterranea che alimenta la criminalità e l’immigrazione clandestina. Nel 2014 i documenti falsi sequestrati sono stati quasi mille, 164 le assicurazioni. Spiega Flavio Rosa, commissario responsabile del Nucleo: «Molto spesso assicurazioni e documenti contraffatti sono all’origine delle omissioni di soccorso. Immigrati in Questura in attesa di accertamentiChi fa un incidente grave sa che i documenti verranno controllati accuratamente. Contrastare la diffusione dei falsi è necessario anche per ridurre le omissioni». La costruzione di una nuova identità al mercato nero milanese, in media, costa tra i 600 e i 1.200 euro. Chi indaga su questi storici traffici criminali, da qualche tempo ha però identificato un’evoluzione: i documenti falsi vengono utilizzati per presentarsi alle istituzioni e ottenere documenti autentici.

Le «conversioni»

La mattina del 29 gennaio scorso, gli investigatori della Polizia locale entrano in un appartamento di via San Bernardo, zona Chiaravalle. Trovano un uomo, originario dello Sri Lanka, e una stamperia di falsi. Computer, hard disk, plastificatori, buste, carta intestata dell’ambasciata e 20 patenti (tutto materiale contraffatto) del Paese asiatico. L’inchiesta è nata dai controlli dei vigili specializzati in accordo con la motorizzazione.

Avevano notato un’impennata di richieste per convertire patenti dello Sri Lanka in patenti italiane. In poche settimane, la Polizia locale ha intercettato 21 licenze di guida e 48 dichiarazioni consolari falsificate. Un altro flusso del genere era stato già bloccato, sempre in motorizzazione, con la scoperta di quasi 80 patenti libanesi contraffatte: si trattava di egiziani irregolari che, con la conversione, avrebbero ottenuto un documento di guida e di identità autentico. Si è scoperta così la strategia di alcuni gruppi criminali.

La pressione

Circolare con una patente o una carta di identità falsa è rischioso; in caso di controllo casuale in strada, a chiedere i documenti sarebbero vigili, polizia o carabinieri (dunque, occhi esperti). Molto più semplice presentarsi in un ufficio pubblico, dove il documento falso finisce in mano soltanto a un impiegato, e chiedere la conversione. In questo caso si ottiene un documento autentico, che garantirà una nuova identità, «pulita» e certificata dall’ente pubblico. La pressione più massiccia, oggi, è quella di cittadini extracomunitari dell’Est che sfruttano un documento falso comunitario, di solito romeno o bulgaro. Ecco perché la Polizia locale ha stretto un accordo con motorizzazione e anagrafe: i documenti relativi a tutte le richieste del genere, oggi sono esaminati anche dagli specialisti. Così è stato fermato il georgiano che si fingeva bulgaro. E un ucraino con passaporto falso romeno. Fino a poco tempo fa, chiedendo l’iscrizione all’anagrafe, lo stesso giorno avrebbero ottenuto una carta d’identità italiana. Oggi invece sono stati arrestati. (Corriere Milano)

da milanopost.info


Una diga alle falsificazioni di patenti e passaporti. (ASAPS)

Martedì, 26 Maggio 2015
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