Incidenti stradali, arriva "ANIA Cares": così assiste le vittime
Grande passo avanti per la sicurezza stradale: al via il progetto ANIA Cares per assistere i sopravvissuti agli incidenti stradali e i parenti delle vittime. Una cosa mai fatta prima perché come ha spiegato Stefano Guarnieri dell'associazione "Lorenzo Guarnieri" "le vittime fino ad oggi sono sempre state lasciate abbandonate a se stesse, in un vuoto legislativo-assistenziale impressionante".
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ll progetto avrà durata triennale: "Si passerà - spiegano all'ANIA - dall’elaborazione del protocollo di intervento alla sperimentazione su alcuni casi, che diventeranno alcune centinaia nel momento in cui l’iniziativa sarà a regime. Il progetto è stato testato nel corso dell’ultimo anno e l’intervento sarà fin da ora possibile su una decina di casi che potranno essere segnalati al numero telefonico 06 32688593. Nei prossimi mesi sarà disponibile un numero verde collegato ad una rete di psicologi a livello nazionale che saranno reperibili 24 ore su 24".
Nel gruppo di lavoro anche lo psicologo Roger Solomon che curò le vittime dell’11 settembre ma, soprattutto, la stessa polizia Stradale "il campanello di allarme di tutte le situazioni critiche - come ha spiegato Roberto Sgalla, capo delle specialità della polizia - perché noi siamo i primi ad arrivare sui luoghi del disastro e i
primi a lavorare su questo difficile tema. Tema - ha concluso Sgalla - da troppo tempo ignorato perché il nostro stesso codice civile ignora la figura della vittima da incidente".
Ora però si cambia marcia e si punta decisi a "fornire un aiuto qualificato - come ci ha spiegato Umberto Guidoni presidente della fondazione Ania per la Sicurezza Stradale - per reagire dopo un incidente stradale, superando le conseguenze psicologiche per danni fisici permanenti o per la perdita di una persona cara. E’ questo l’obiettivo di ANIA Cares, il progetto di assistenza psicologica offerto alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari, nato per volontà della Fondazione ANIA".
L'idea di base è questa: un incidente stradale oltre ai danni fisici porta conseguenze psicologiche che cambiano per sempre la vita delle persone. "Dopo aver subito un primo grave trauma fisico o psicologico - spiega Annamaria Gianni, docente ordinario alla facoltà di psicologia della Sapienza Università di Roma - le vittime o i familiari ne sopportano un secondo, che il più delle volte, non viene riconosciuto. Per questo, si è voluto compiere un atto di civiltà che potrebbe colmare questo gap di attenzione nei confronti dei macrolesi e dei parenti delle persone decedute di cui è responsabile anche il settore assicurativo".
di Vincenzo Borgomeo
da repubblica.it/motori