Assaltavano tir fingendosi poliziotti o carabinieri. Sgominata la banda di spietati della Statale 16
Almeno tre colpi sulla Statale 16 messi a segno da una banda di cinque persone. Un gruppo spietato e molto ben organizzato nell'assalto ai tir. Ma stanotte i carabinieri di Cerignola hanno messo fine ai giochi arrestando Giuseppe Marrone, classe 1987, Alberto Campanella, classe 1987, Angelo Raffaele Zippone, classe 1989, Giuseppe Campanella, classe 1990, e Antonio Palmitessa, classe 1995, tutti di Trinitapoli e già noti alle forze dell'ordine. Questi soggetti sono gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine ad autotrasportatori con sequestro di persona, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione e possesso di segni distintivi in uso ai corpi di polizia ma contraffatti.
I provvedimenti restrittivi sono il frutto di un’accurata attività d’indagine dei carabinieri di Cerignola posta in essere nell’estate scorsa e condotta attraverso la raccolta di testimonianze, attività tecnica, riprese filmate, servizi di osservazione e numerosi riscontri sul campo.
Le investigazioni hanno permesso di definire l’esistenza di una vera e propria organizzazione dedita alle rapine a mano armata, con sequestro di persona, a danno di autotrasportatori che viaggiavano sulla SS 16 bis nell’area del Basso Tavoliere e del nord barese.
In pochissimo tempo il sodalizio ha messo a segno tre colpi. Obiettivo dei malfattori erano le merci più disparate, tra cui vernici, mangime per pesci e pezzi di ricambio per autovetture.
Il modus operandi del sodalizio criminale era sempre il medesimo: tutti in possesso di armi, lunghe e corte, travisati da passamontagna, dotati di guanti da lavoro, muniti di paletta e lampeggiante blu in uso alle Forze di Polizia, affiancavano, a bordo di autovetture di grossa cilindrata di provenienza furtiva (spesso Audi), gli ignari autotrasportatori su arterie ricadenti tra il basso Tavoliere ed il nord barese, li costringevano ad accostare simulando un controllo di polizia e, dopo aver costretto con la forza la vittima a scendere dal TIR, la immobilizzavano con violenza, le mettevano in testa un cappuccio e la costringevano a salire a bordo di una delle loro autovetture.
A quel punto, parte dei rapinatori si occupava di scaricare materialmente il mezzo rapinato in un luogo appartato e sicuro, solitamente dentro capannoni in uso a complici, mentre altri continuavano a viaggiare ad altissima velocità per le vie circostanti con a bordo il camionista che occupava i sedili posteriori immobilizzato, incappucciato, in posizione prona, schiacciato dai rapinatori seduti sulla sua schiena.
Dopo aver svuotato il tir, i malviventi abbandonavano il mezzo pesante e rilasciavano la vittima. Durante l’intera azione criminale la banda faceva uso di apparecchiatura tecnica atta ad inibire le frequenze radio, i cosiddetti jammer. Prima dei colpi, i rapinatori studiavano minuziosamente tragitti ed itinerari alternativi al fine di valutare preventivamente percorribilità e condizioni del manto stradale.
Tutti gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Foggia, tranne Giuseppe Marrone, già detenuto presso la casa circondariale di Lanciano (CH).
fonte: immediato.net
Poi però sono arrivati i carabinieri (quelli veri). (ASAPS)