Incidente di Boccea
Colf uccisa a Roma, sull’auto-killer c’era il boss del «Lombroso»
C’è un giallo nel giallo nelle indagini sulla morte di Corazon Peres Abordo,la colf filippina travolta e uccisa da un’auto pirata a Primavalle. Su quel veicolo ci sarebbe stato un pregiudicato del campo nomadi di via Cesare Lombroso, ora ricercato insieme a Antony H., 16 anni, marito di Maddalena H. (17) in carcere per concorso in omicidio volontario. E mentre il ragazzo ha piccoli precedenti per furto, l’altro ricercato sarebbe stato descritto come un potente boss dell’insediamento del Trionfale. I due sono sempre latitanti.
Le indagini
La Squadra mobile ha sentito anche sabato i decine di rom mentre sono continuate perquisizioni e indagini nei campi nomadi e nelle case popolari assegnate o comunque abitate da nomadi che potrebbero avere legami con i ricercati. Per la terza volta è stato anche interrogato, come persona informata sui fatti, il padre di Antony che ha ricambiato versione: «Ero sulla Lybra, ma non guidavo io». D’altra parte individuare chi fosse al volante non sarà semplice: prima di fuggire, i rom hanno avuto il tempo di cancellare le impronte. E c’è il sospetto che i due ricercati (o almeno uno di loro), siano riusciti a lasciare l’Italia, o quantomeno Roma.
Tensione
Intanto la tensione è fortissima. Al Laurentino un nomade è stato minacciato da otto italiani in rosticceria. E sui social network sono state pubblicate le foto dei fuggiaschi (ma la Questura smentisce). Molti i commenti razzisti che invitano a investire con la macchina i «pirati» nomadi. Il timore è che possano scattare rappresaglie violente contro i campi nomadi.
di Rinaldo Frignani
da roma.corriere.it
Continua la caccia. Ma non sfuggiranno. (ASAPS)