Un’indagine
presentata a Milano, che ha la particolarità di essere stata commissionata
da una holding automobilistica, la Daimler Chrysler, gruppo di cui, tanto
per citare un marchio, fa parte Mercedes. La ricerca, di cui ha parlato
anche Panorama.it, rientra nei progetti di sicurezza stradale e si è
svolta, in Italia, nell’arco di tre anni, coinvolgendo bambini tra
gli 8 e i 12 anni nel Centro, nel Sud e nel Nord. Per circa il 40% dei
ragazzini intervistati, il loro papà va troppo veloce in auto.
Ma secondo il 9 per cento di essi, va non soltanto di rado più
veloce del consentito, bensì sempre. Il 23% riferisce di padri
che parlano al telefonino guidando e tra il 26 e il 35%, a seconda delle
zone geografiche, afferma di non incontrare mai un vigile urbano vicino
a scuola. L’iniziativa, denominata MobileKids, era già stata
fatta in Germania proprio per studiare i comportamenti degli automobilisti
con l’occhio critico di chi le auto le produce. In Italia, sono stati
portati in giro due tendoni con materiale didattico e altri supporti per
spiegare l’educazione stradale ai ragazzi delle scuole elementari e medie.
Una specie di villaggio che alla fine (perché il tour non è
ancora stato del tutto ultimato) sarà stato visitato da circa 10.000
bambini di 420 scuole. Quelli che finora hanno risposto al questionario,
hanno notato "con rilevante chiarezza il modo in cui il mondo degli
adulti mantiene le strade e l’ambiente cittadino". Ma hanno anche
denunciato "la pericolosità di alcuni comportamenti degli
adulti che rendono le strade poco sicure e vivibili". Sono più
prudenti i piccoli? Parrebbe di si a leggere le statistiche. Il 66% di
essi sostiene di attraversare sempre sulle strisce, il 67% di osservare
le regole, il 72% di allacciare sempre le cinture in auto. Solo l’8% riconosce
di uscire da scuola correndo. Sono tutti elementi di cui la holding automobilistica
intende tenere conto nella fase di progettazione delle auto.
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