Domenica 22 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Omicidio stradale 12/06/2015

OMICIDIO STRADALE. ALCUNE PUNTUALIZZAZIONI DI STEFANO GUARNIERI SULLA LEGGE APPROVATA AL SENATO

Al fine di chiarire  agli amici dell’associazione la nostra posizione di soddisfazione sulla legge sull’omicidio stradale approvata al Senato ieri riteniamo utili le seguenti considerazioni:
 
• La legge approvata copre quasi integralmente i punti della proposta indicata in www.omicidiostradale.it firmata ad oggi da 81179 persone e avallata da più di 70 fra associazioni di vittime della strada, comuni, associazioni varie e centri alcologici.
• La legge include anche il tema della velocità eccessiva, altra causa di morte principale, e questo ci fa piacere avendo sempre sostenuto che la nostra richiesta era un punto di partenza per poter costruire nel tempo regole più  efficaci.
• L’approvazione dell’emendamento che esclude dall’omicidio stradale comportamenti come il passaggio con il rosso e il sorpasso in prossimità di strisce pedonali non ci ha fatto piacere. Questa è stata una scelta trasversale dell’aula del parlamento e non del governo. Si dice: “non buttare il bambino con l’acqua sporca”. Ecco,buttare via il bambino sarebbe un grande errore. Dobbiamo invece cercare di cambiare l’acqua.

• Le cause di violenza stradale grave (non leggera) non sono note in Italia. Spesso sono più di una contemporaneamente. Le nostre statistiche fatte da ISTAT e ACI sono povere di informazioni sulle concause . L’istituto Superiore della Sanità grazie a meta-analisi su dati Europei, indica un 30% di mortalità causata da guida in stato di ebbrezza. Se a queste aggiungiamo droga e velocità eccessiva è assai probabile che queste concause coprano in Italia ben più del 50% della casistica.

• Il nuovo reato di omicidio stradale è rimasto un reato colposo. L’ufficio legislativo della commissione giustizia del Senato si è così espresso. Non siamo d’accordo e non ci piace, preferivamo volontario, ma dobbiamo accettare la decisione di un organo tecnico. Nell’ambito della colpa esistono per il nostro codice anche delle gradazioni di gravità della colpa che, nel caso del codice della strada, sono chiare.  Guida in stato di ebrezza, droga e alta velocità sono i comportamenti con pene più elevate nel codice della strada anche senza provocare uno scontro, quindi ha una logica partire da queste per poi potenzialmente estendere anche nel codice penale.

• Non è vero che con questa legge non cambia niente, in realtà cambia molto per chi uccide guidando sotto l’effetto di alcol o droga o va a velocità eccessiva. Revoca della patente: il massimo passa da 3 anni a 15-30 anni; pena detentiva minima sale da 2 a 7 anni;viene introdotto l’arresto in flagranza;la nuova fattispecie imporrà maggiore attenzione da parte delle procure e dei tribunali.

• Vogliamo ringraziare simbolicamente  i due politici che nel tempo hanno sempre creduto in questa proposta (come altri, per non fare una lunga lista): Mario Valducci, nelle precedenti legislature presidente della commissione trasporti alla camera e Matteo Renzi. Prendersela con chi lavora per dare più giustizia alle vittime di violenza stradale non lo troviamo giusto e non efficace per la causa. Poi politicamente ognuno la pensa come vuole.
 
Ringrazio tutte le persone che hanno firmato e sostenuto la richiesta dell’omicidio stradale e che ci spingono a lavorare per combattere la violenza stradale.
In particolare voglio ringraziare oggi Massimiliano Massimi e la sua famiglia. Il 17 giugno nascerà a Pescia (PT) una nuova associazione in ricordo di Massimo Massimi, bellissimo giovane ucciso da un criminale alla guida. Massimiliano con grande forza sta provando a mettere al servizio della sua comunità la sua esperienza professionale di servizio nell’arma dei Carabinieri per combattere la violenza stradale con grande forza, capacità  e dedizione.
Il bellissimo volto di Massimo è la foto di questo post.


In merito ad alcune critiche sollevate sulla legge approvata al Senato. (ASAPS)

Venerdì, 12 Giugno 2015
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK