Diffamazione per il portale che non blocca le offese
Un portale di news, con finalità commerciali, che permette la diffusione di commenti che offendono la reputazione o incitano all'odio, senza procedere alla rimozione immediata, è responsabile per diffamazione. Nessuna violazione della libertà di espressione, garantita dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, da parte dello Stato che, attraverso i tribunali nazionali, procede così ad applicare una sanzione al portale che non blocca i commenti. Lo ha stabilito la Grande camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, il massimo organo giurisdizionale di Strasburgo, nella sentenza Delfi contro Estonia depositata ieri (ricorso n. 64569/09 ), primo caso di responsabilità di un portale di news per i commenti di terzi pubblicati sul sito affrontato da Strasburgo.
La Corte ha respinto il ricorso di una società estone, che gestisce un portale di informazione, pubblicando articoli e notizie e consentendo l'aggiunta di commenti, senza moderazione e senza registrazione obbligatoria. Il manager di una società di traghetti era stato vittima di commenti offensivi e ne aveva chiesto la rimozione, avvenuta dopo 6 settimane. Di qui l'azione giudiziaria e la condanna del portale a una sanzione pecuniaria di 320 euro. Una conclusione conforme alla Convenzione europea.
Per questo ogni tanto siamo costretti a rimuovere commenti diffamatori anche noi. (ASAPS)