Subito
qualcono l’ha definito un pesce d’aprile. Negativo! I pesci nella
rete rischiano di diventare quegli automobilisti col piedino un
po’ pesante. Sta infatti per scattare in queste settimane la
condivisione di un progetto tra società Autostrade e
la Polizia Stradale per la sperimentazione del ’SICVE’,
(attenzione entra in vigore il progetto di sperimentazione
non ancora la vera rete di controlli !).
Si
tratta di un nuovo sistema in grado di monitorare
un lungo tratto di strada, attraverso telecamere e sensori disposti
ad intervalli prestabiliti, e di registrare la velocità
media di percorrenza. In sostanza una fotocellula riconosce
una vettura (e la relativa targa) in entrata e una successiva
la identifica in uscita dal tratto in misurazione. La media tenuta
in quel tratto viene calcolata da un elaboratore e se supera il
limite di velocità previsto e indicato -
più la tolleranza del 5% - scatta la sanzione e la pratica
passa all’ufficio verbali della Polizia Stradale.
Con questo sistema non si persegue una punta in velocità,
con un picco di poche centinaia di metri, ma si prende in
considerazione il comportamento globale dell’automobilista. Se
in pratica, prima, superata una postazione di un autovelox o il
puntamento di un telelaser per un po’ si poteva andare, forse,
tranquilli, col nuovo sistema si è sempre sotto esame.