RIMINI - Ci risiamo. A distanza di pochi giorni e non siamo ancora a luglio. In spiaggia, purtroppo, suona la stessa musica degli anni passati e anche quando si riesce a prendere qualcuno che non rispetta la legge e che commette reato torna libero e uccel di bosco nel brevissimo battere delle ciglia.
La cronaca dice che c’è stata ancora una resistenza a pubblico ufficiale, dice che c’è stata anche una condanna per direttissima di un venditore abusivo che, per sottrarsi all’identificazione, feriva due agenti della Polizia municipale e dice infine che l’autore di tali “eroiche gesta” è libero come lo era prima, in territorio italiano (di più, riminese) in attesa di provvedimenti.
Ieri mattina il tribunale di Rimini ha processato per direttissima e condannato ad un anno di reclusione (pena sospesa) il venditore abusivo di merce contraffatta di etnia senegalese che, per sottrarsi all’identificazione, feriva due degli agenti della Polizia municipale impeC gnati nel servizio interforze (Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia municipale) per il contrasto dell’abusivismo commerciale all’altezza del Bagno 107 (zona Marebello).
Ne è nata una colluttazione, abbastanza violenta, che è finita con l’arresto dello straniero ma che è costata cara a due uomini della Municipale, il più grave refertato al pronto
soccorso dell’Infermi con 20 giorni di prognosi mentre l’altro se l’è cavata solo con 5. Il nordafricano, un pezzo di marcantonio, ha cominciato a mulinare le braccia e a fatica è stato bloccato e reso innocuo.
“Agli agenti feriti in servizio – ha detto l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad – la solidarietà e la vicinanza dell’Amministrazione comunale. Un ringraziamento sentito, e con loro a tutti gli agenti e ufficiali della Polizia municipale riminese, per l’impegno e la professionalità con cui, in situazioni così difficili come quelle che quotidianamente si trovano ad affrontare, non esitano a portare a termine il proprio compito anche di fronte a comportamenti violenti.”
Solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine che condividiamo in toto. Ma c’è qualcosa che va cambiato a livello anche di giurisprudenza perché non è possibile che un venditore abusivo, che picchia due agenti, che si rifiuta di fornire la propria identità e che commette reato nel momento in cui mette piede non essendo in regola in Italia possa tornare un uomo libero poco dopo.
Perché, si badi bene, al termine del processo per direttissima il senegalese è stato messo a disposizione dell’ufficio immigrazione presso la Questura per gli “eventuali” provvedimenti relativi al soggiorno del territorio. Eventuali, lo ripetiamo. Significa che non è mica detto che lo caccino e significa anche che l’energumeno è in stato di libertà in attesa di eventuali provvedimenti. Pensate che attenderà l’eventuale decisione sotto la Questura?
Oppure è molto più probabile che faccia perdere le tracce? Ma questo è. Così si combatte l’abusivismo commerciale in Italia. Prendere o lasciare. E se provate a far capire tutto questo venite certamente tacciate di razzismo o, alla più buona, di avversione verso altri popoli che vengono da noi per disperazione. I cui uomini picchiano come dei fabbri.