Il
Consiglio Nazionale Ingegneri Sicurezza ha organizzato il 18 marzo scorso
a Roma il convegno “Sicurezza nelle infrastrutture”, al fine
di individuare nuove linee e proposte nel settore della sicurezza quale
parametro centrale dello sviluppo infrastrutturale in grado di garantire
dei cittadini e sviluppare la competitività del Paese.
L’incidente ferroviario di Crevalcore e il blocco di fine gennaio
sulla Salerno-Reggio Calabria hanno portato l’opinione pubblica
a porsi interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture nel nostro
Paese. Il Consiglio Nazionale Ingegneri ha espresso, a riguardo, preoccupazione
sul fatto che i due episodi siano avvenuti su ferrovie ed autostrade,
le cosiddette “reti chiuse”, meno esposte a variabili non
controllabili e quindi generalmente ritenute più affidabili,
evocando nella popolazione un senso di insicurezza collettivo e di generale
diffidenza sull’affidabilità del nostro sistema infrastrutturale
dei trasporti.
Le Ferrovie dello Stato hanno rassicurato gli ingegneri annunciando
la previsione di investimenti, nel periodo 2004-2008, pari a 5800 milioni
di euro per aumentare la sicurezza delle linee e 1.400 milioni di euro
per i mezzi. “Fino a poco tempo fa – ha spiegato Antonio Laganà
delle Ferrovie dello Stato – i sistemi di sicurezza si basavano
sull’elettrotecnica. Oggi vengono utilizzate tecnologie innovative
che permettono il governo del traffico, delle stazioni e della condizione
dei treni”.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, la Società Nazionale
Assistenza di Volo (Enav) gestisce ogni giorno oltre 5 mila movimenti,
pari a circa 2 milioni di voli l’anno. A fronte di questi dati
è essenziale garantire la massima sicurezza, ha dichiarato Raffaele
Rizzi, direttore generale Enav. “In linea con i programmi di Governo
– ha aggiunto Rizzi – Enav ha predisposto per il triennio
2004-2006 un piano di investimenti, totalmente autofinanziato, di 850
milioni di Euro, dei quali il 78% dedicati alla sicurezza. Il piano
prevede inoltre un incremento del 200% delle ore di formazione e aggiornamento
per i controllori del traffico aereo”.
Carenze infrastrutturali ed anche culturali sono alla base degli incidenti
stradali che ogni settimana avvengono nel nostro Paese. “L’infrastruttura
diminuisce la possibilità del verificarsi dell’incidente,
- ha sottolineato Marcello Arredi del Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti - ma anche il fattore umano ha una grande influenza
in tema di sicurezza stradale. Al fine di realizzare una sicurezza non
solo sotto il profilo progettuale e infrastrutturale, ma anche culturale,
è necessario organizzare programmi di educazione per agire sul
fattore umano”.