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Comunicati stampa 22/10/2004

Comunicato Stampa - LA PETENTE AI SEDICENNI DEVE ESSERE UN CONTRIBUTO ALLA SICUREZZA NON UN FATTORE DI RISCHIO.. IL PATENTINO DOVRA’ CONSIDERARSI UN BANCO DI PROVA. PER CHI VIOLA NIENTE ESERCIZIO E ULTERIORE RINVIO DELLA PATENTE PER L’AUTO.

LA PETENTE AI SEDICENNI DEVE ESSERE UN CONTRIBUTO ALLA SICUREZZA NON UN FATTORE DI RISCHIO..
IL PATENTINO DOVRA’ CONSIDERARSI UN BANCO DI PROVA.
PER CHI VIOLA NIENTE ESERCIZIO E ULTERIORE RINVIO DELLA PATENTE PER L’AUTO.
Purché non si tratti della solita idea opportunistica, la patente in prova ai 16enni, con tutor, potrebbe essere presa in considerazione, alla sola condizione che sia il proseguimento di un cammino iniziato con un’educazione stradale seria ed obbligatoria nella scuola dell’obbligo, proseguito poi col patentino come primo scalino, con valore di prova e verifica, della maturità del ragazzo che si affaccia al mondo del motore.
Resta inteso che i ragazzi dovrabbero asercitarsi con tutor titolari di patente da alemo 10 anni, con vetture di cilindrata e potenza assolutamente limitate e in tratti stradali a non riconosciuto e particolare rischio.
L’evoluzione della "specie" anche da un punto di vista motoristico è innegabile. Per i nostri genitori la 500 era un punto di arrivo, per i ragazzi sedicenni potrebbe essere un punto di partenza.
Va però fissato un paletto molto fermo. Il ragazzo che abbia commesso particolari e gravi infrazioni col patentino: (semaforo rosso, precedenza, velocità, ebbrezza), non solo dovrebbe essere escluso dalla possibilità di esercitarsi a 16 anni, ma dovrebbe vedere ritardata l’opportunità di ottenere la patente anche a 18. Concedere possibilità è un dovere, difenderci da possibili ulteriori rischi è un diritto.
La patente in prova a un sedicenne deve essere un contributo alla sicurezza non un ulteriore mattone al palazzo del rischio stradale, già abbastanza alto di suo.

 

 

Giordano Biserni
Presidente Asaps
www.asaps.it



Venerdì, 22 Ottobre 2004
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