Colpo di spugna perché la norma non è chiara. Mentre nel resto d’Italia vengono intensificati i controlli, c’è una provincia in cui le pattuglie devono chiudere un occhio di fronte a una delle infrazioni più gravi. La disposizione è insolita quanto perentoria (per guida in stato di ebbrezza «non ritirare più» la patente) ed è rivolta a tutte le forze dell’ordine. Con oggetto «sospensione della patente» la circolare è arrivata ai comandi irpini di tutte le forze dell’ordine. Un vero fulmine a ciel sereno.
Le «nuove disposizioni»
Polizia stradale, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani e corpo forestale. A firmarla il 20 luglio è stato il prefetto di Avellino, Carlo Sessa: si traduce in un inatteso atto di grazia per gli automobilisti fermati al volante con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro. La spiegazione è di natura tecnica: «la giurisprudenza, ormai costante, di questa provincia, che anche in sede di appello annulla ordinanze di sospensione della patente di guida adottate per violazione dell’articolo 186 del codice della strada (circolazione in stato di ebbrezza alcolica)», scrive il responsabile dell’ufficio territoriale del governo. Inatteso gesto di clemenza generalizzata.
Ciò, puntualizza la circolare, «impone allo scrivente di diramare nuove disposizioni operative atte ad evitare che l’oggettiva controversa scrittura della norma comporti pesanti ricadute sulla pubblica amministrazione». Perciò occorre premurarsi di «non ritirare più il documento di guida in caso di violazione, inviando allo scrivente soltanto il relativo supporto». Alle «pattuglie operanti su strada che accertino la violazione si raccomanda una congiunta e coerente applicazione su tutto il territorio provinciale». La nota si conclude con un ringraziamento per la «consueta collaborazione». Contro la «modifica manu militari del codice della strada», protesta il presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale. «Già siamo di fronte alla demolizione sistematica dell’uso dell’etilometro da parte dei giudici di pace, ora ci si mettono pure i prefetti a cambiare d’imperio le leggi», sottolinea Giordano Biserni.
Tam tam di proteste
Sui social network si moltiplicano i messaggi di agenti che lamentano la situazione: «Così non possiamo più lavorare». Il portale della sicurezza stradale titola «Colpo di sole del prefetto?» Una sollevazione di cui l’Asaps si fa portavoce. «Abbiamo segnalato la situazione ai vertici del dipartimento di pubblica sicurezza per rimuovere questo assurdo provvedimento - evidenzia Biserni -. E se dopo un controllo un ubriaco lasciato alla guida provoca un incidente?». Non ritirare la patente è «una totale resa» proprio nelle settimane in cui «la polizia stradale schiera tutte le energie disponibili per contrastare il picco di mortalità notturna registrato nel mese di luglio».
Il tam tam sul web rilancia la stessa domanda:«Niente ritiro della patente ma se poi quello stesso conducente causa un incidente mortale, come quello sulla tangenziale di Napoli con l’incidente contromano di venerdì notte? Chi si prenderà la responsabilità? Il prefetto di Avellino?». Biserni taglia corto: «Lasciamo stare il riferimento della circolare alla magistratura locale, la legge dice che la polizia deve ritirare la patente. Sarà il prefetto, se lo ritiene, a restituirla subito dopo, ma non metta in mezzo le divise». Sia frutto di indulgenza o di cedimento, sta di fatto che dal 20 luglio una provincia deroga alla «tolleranza zero» anti-alcol. Su ordine-choc del prefetto.