(ASAPS)
– Avere una vettura Euro 4 di sti tempi è come avere una
sorta di reale valore aggiunto sul veicolo di proprietà.
Non è una novità che la politica europea sui trasporti
tenga conto ormai da tempo della necessità di limitare al minimo
le emissioni inquinanti. C’è il protocollo di Kyoto, ma
anche una ragionevole dote di buonsenso, visto lo sfascio climatico
e le conseguenze sulla salute umana delle polveri sottili, tornato drammaticamente
in auge nel corso di questo rigido inverno. La direttiva dell’Unione
Europea n° 98/69/CE, imponeva ai singoli stati membri un ulteriore
passo in avanti, e il governo la recepì nel 2000, quando sulla
gazzetta ufficiale venne pubblicato il DM 21.12.1999 nel quale si fissavano
i criteri per la definizione della categoria A (Euro 3) e della categoria
B (Euro 4). E’ a tutti noto come molte amministrazioni abbiano
un occhio di riguardo per i veicoli catalogati Euro 4, tanto da consentire
a questi mezzi, anche nei giorni di divieto, di poter circolare nell’area
urbana. Per stabilire l’appartenenza alle due classi, si deve tener
conto dei parametri relativi al monossido di carbonio, agli idrocarburi,
gli ossidi di azoto e le polveri sottili, che per l’Euro 3 non
possono superare i 2,3 grammi di emissione al km per quanta riguarda
i veicoli a benzina, e gli 0,64 grammi al km per quelli diesel. Seguono
altri parametri, ma appartenere alla categoria Euro 4, comporta emettere
la metà di quelli previsti per Euro 3.
Proprio in concomitanza al recepimento della direttiva comunitaria,
o poco prima, il Dipartimento dei Trasporti Terrestri ha “messo
in stampa” i nuovi specimen delle carte di circolazione, considerati
di troppo difficile interpretazione, sia da parte dei cittadini che
delle forze di polizia. Infatti, se cercate la scritta Euro 3 o Euro
4 non la troverete mai, i nuovi modelli infatti non riportano in alcun
tipo la dizione europea “Euro 3” o “Euro 4”, ma
semplicemente nella parte dedicata alle descrizioni tecniche –
al rigo V9 – l’appartenenza alla categoria A (Euro 3) o
alla categoria B (Euro 4).
Una volta tanto è meglio essere in serie B!(ASAPS) .