|
(ASAPS)
CANADA – La stampa locale, l’ha definita una vera e
propria doccia fredda, per i baristi della British Columbia: si
tratta di una sentenza emessa dalla Corte Superiore provinciale,
nella quale i giudici stabiliscono che i barman sono responsabili
in solido delle azioni dei clienti che si siano ubriacati nel
loro locale e che dopo si siano messi alla guida.
“In caso
di incidente – dicono i giudici nel dispositivo – la
responsabilità penale è del 50 per cento del guidatore
alticcio, mentre la restante metà è del barista”.
La notizia è stata accolta con grande clamore nel paese,
ma era in qualche modo attesa.
|
È
arrivata infatti al termine di una complicata vicenda processuale che
ha preso il via nel 1999, quando un giovane di 21 anni, Harry McWilliams,
uscì da un locale della provincia ubriaco fradicio e si mise
alla guida. Fece appena pochi chilometri, e poi piombò su un
capannello di persone, ferendole tutte gravemente. Alcune di loro, non
si sono più riprese ed ora vivono su una sedia a rotelle. .
|
Per
questo motivo “La colpa – dice la sentenza – non
fu solo del ragazzo, ma anche del barista”. E se da una parte,
le vittime ed i loro familiari, oltre ad un congruo numero di
associazioni che si battono contro l’alcolismo e per la sicurezza
stradale, plaudono alla coraggiosa decisione della corte, dall’altra
i diretti interessati, i barman, esprimono la loro preoccupazione.
“se un cliente si ubriaca – ha commentato Vance Campbell,
loro portavoce – sarà nostro compito prenderne cura.
Ci saranno problemi”. Una soluzione, potrebbe essere quella
di bere meno. (ASAPS).
|
|