|
(ANSA)
- ROMA - Le stazioni italiane sono piu’ sicure di quanto pensi
l’opinione pubblica. Risultano piu’ efficaci le azioni contro
la microcriminalita’ e la maggiore percentuale di reati come furti
e rapine si registra all’esterno dei terminal.
Il treno e’ inoltre ritenuto il mezzo piu’ sicuro per affrontare
un viaggio ma, nonostante questo, l’87,5% giudica necessario aumentare
il personale di polizia e gli addetti alla sicurezza nelle stazioni.
|
E’ quanto
emerge da una indagine demoscopica (circa settemila interviste) commissionata
da Rfi, la societa’ dell’infrastruttura del gruppo Ferrovie dello Stato,
realizzata dall’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti
(Isfort) tra il 2003 e il 2004, dopo gli attentati terroristici internazionali
(l’11 settembre a New York e l’11 marzo nella stazione di Atocha a Madrid)
e dai rapporti della Polizia ferroviaria.
’’Siamo al primo posto in Europa nella sicurezza’’, ha detto Mauro Moretti,
amministratore delegato di Rfi. Si tratta di ’’un quadro di sicurezza
sempre piu’ partecipata’’, ha affermato il sottosegretario all’ Interno
Antonio D’Ali’. Dallo studio, relativo alla percezione della sicurezza
da parte dei clienti nelle stazioni italiane, emerge inoltre che, in
base alle valutazioni ’a caldo’ (cioe’ quelle immediatamente manifestate
dal cliente all’intervistatore), le stazioni sono ritenute ’’abbastanza
sicure’’.
Nelle valutazioni ’a freddo’ (cioe’ fondate sulle esperienze gia’ vissute)
prevale invece ’’un pregiudizio negativo’’. A vivere la stazione con
minore sicurezza sono le donne, di eta’ superiore ai 35 anni, che utilizzano
spesso il treno per viaggiare; al contrario, gli uomini di eta’ inferiore
ai 34 anni e clienti occasionali si sentono piu’ sicuri. In generale,
sottolinea pero’ l’indagine, i dati forniti dalla Polizia ferroviaria
sui furti e le rapine ’’sconfessano le percezioni della clientela’’.
I
reati avvengono soprattutto al momento dell’ingresso in stazione,
dove si sono registrati il 40% circa dei casi segnalati dal 1996
al 2002.
Gli altri luoghi maggiormente esposti agli illeciti sono la biglietteria
(18%), la galleria (14%) e gli esercizi commerciali (10%). Nelle
sale d’attesa si e’ invece registrato il 4% degli illeciti, il
2% nei sottopassaggi, l’1% nei servizi igienici. Proprio questi
ultimi tre luoghi, sottolinea lo studio, erano stati indicati
dai viaggiatori come quelli percepiti tra i piu’ a rischio. Infine,
nel confronto con l’autobus, la metropolitana e l’aereo, il treno
presenta una percentuale di utenti che si sentono ’’sicuri’’ compresa
tra il 76,6% di Napoli e il 79,2% di Milano.
|
|
In Italia,
ha ricordato Moretti, si stanno realizzando (alcuni sono gia’ attivi,
come a Bari) sistemi di videosorveglianza e di allarme capaci di controllare
le stazioni e l’intera rete, sia quella regionale sia l’alta velocita’.
Saranno nove e avranno come centro di riferimento Roma. Inoltre, ha
proseguito, ’’e’ partito anche un progetto fondato soprattutto sulle
tecnologie per la ’security’ che si sposino con quelle che gia’ abbiamo,
il cui costo complessivo e’ di 80 milioni di euro, che dovrebbe completarsi
entro il 2008’’.
|
Da
parte sua D’Ali’ ha quindi sottolineato ’’la straordinaria collaborazione
tra la polizia di Stato, attraverso la Polfer, con la rete di
ferrovie e l’impegno a mantenere sotto controllo i punti delicati
dei terminal. Sicuramente - ha concluso il sottosegretario - la
sicurezza nelle stazioni italiane e’ migliore che in altri Paesi’’.
Oggi, ’’le grandi stazioni sono state purificate’’, ha aggiunto
Guido Longo, direttore del servizio di Polizia ferroviaria.(ANSA).
|
|