Lunedì 01 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi , News 08/08/2015

Minacce di morte al questore
Il Cocoricò resta chiuso fino a settembre
I titolari contestavano i sigilli per quattro mesi. Il Tar ha respinto l’istanza di sospensiva. Sui social network intimidazioni dopo la decisione di chiudere il locale

BOLOGNA - Il giudice monocratico del Tar Emilia-Romagna ha respinto oggi l’istanza di sospensiva presentata dal Cocoricò contro la chiusura di 4 mesi imposta dal Questore Maurizio Improta. È stata fissata, per la trattazione collegiale nel merito, la camera di consiglio il 10 settembre.

LE MINACCE - Intanto il questore di Rimini, ha ricevuto minacce di morte. Improta contattato, non ha voluto commentare la circostanza. Sono una cinquantina, soprattutto su Internet e social network. Sono state raccolte dalla polizia postale e consegnate in un’informativa alla Procura della Repubblica di Rimini. Il questore sarebbe stato preso di mira in seguito al provvedimento di sospensione della licenza del Cocoricò.

IL RICORSO - Tornando al ricorso, la società che gestisce la discoteca di Riccione l’aveva depositato al Tar contro il provvedimento del questore. Nell’ordinanza di quindici pagine emessa dal questore, oltre a una serie di episodi che ravvisavano problemi di ordine pubblico negli ultimi due anni, è compresa la morte di Lamberto Lucaccioni, 16enne di Città di Castello il cui decesso all’interno della discoteca riccionese è stato causato da un’overdose di ecstasy.

LE MOTIVAZIONI - Secondo il giudice «ritenuto che l’afflittività della misura cautelare preventiva con riferimento al principio ordinamentale, anche comunitario, di proporzionalità meglio potrà essere apprezzata in sede di esame collegiale, - si legge nel dispositivo del Tar - quando poco più di un quarto del periodo di interdizione dell’attività sarà trascorso». «Rilevato che l’affermazione di una gestione (rinnovatasi da appena cinque mesi) fortemente impegnata in una importante opera di prevenzione e di contrasto allo “sballo”, mal si concilia con l’adombrato conflitto di interessi dell’autorità emanante e con la chiamata in causa dei genitori, fermo restando che il grado di coinvolgimento dei suddetti soggetti esula completamente dagli apprezzamenti giuridici da formulare in questa sede processuale», scrive il giudice decidendo di respingere l’istanza di sospensiva.

IL CODACONS - Il Codacons intanto ha richiesto un incontro al Tar, al quale prenda parte anche il questore Improta, e invitato il tribunale amministrativo a non prendere decisioni prima di aver ascoltato le parti. Infine il Codacons annuncia: «Combatteremo contro il tentativo di riformare il provvedimento del questore, che appare corretto e doveroso, e contrasteremo dinnanzi ai giudici del Tar le richieste della discoteca».



fonte: corriere.it


Se il giudice monocratico del Tar Emilia-Romagna ha respinto  l’istanza di sospensiva presentata dal Cocoricò contro la chiusura di 4 mesi imposta dal Questore Maurizio Improta vuol dire che gli elementi forniti nel provvedimento sono qualificati. È stata fissata, per la trattazione collegiale nel merito, la camera di consiglio il 10 settembre. Intanto alcuni interessati  figuri lanciano minacce sui social contro il Questore. (ASAPS)
 

Sabato, 08 Agosto 2015
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK